Regia di Jean-Pierre Blanc vedi scheda film
Piccolo film da non sottovalutare.
Questo piccolo film, primo lungometraggio del regista, che fu premiato con l’orso d’argento, non va sottovalutato. Sono veramente ottime le prove degli attori (sopra tutti Philippe Noiret e la “tardona” Annie Girardot) ed incredibilmente leggera ed al tempo stesso ferma è la mano del regista. Ciò che ho trovato originale è il soggetto. Nella pensione di una località balneare della Francia non succede assolutamente nulla, eppure tutti i personaggi si agitano e si osservano continuamente. Secondo i canoni sociali del momento, sono pronti ad esporre i propri corpi ma ben attenti a non esporre se stessi. Bizzarramente, il 90% delle scene si svolge mentre i personaggi sono intenti a mangiare qualcosa. La camera si muove bene tra particolari apparentemente insignificanti rispetto alla scena principale, scoprendo indizi inaspettati. Ad esempio, in una scena il proprietario della pensione rimprovera violentemente la cameriera per alcuni aspetti formali, ma solo per poterla poi sedurre. La camera riprende l’abbraccio clandestino dei due, ma poi scende verso il basso, fino ad uno scatolone contenente dei cibi in cui si aggira un piccolo ratto. Tutto sembra un trucco, a partire dal titolo, che si riferisce alla co-protagonista un po’ acida mentre il film è strutturato sullo sguardo e sui pensieri di Philippe Noiret, non certo più giovane di lei.
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