Regia di Costa-Gavras vedi scheda film
Passo falso di Costantin Costa-Gavras, autore simbolo del cinema impegnato anni sessanta (“Z, l’orgia del potere”) e settanta (“L’Amerikano”). Nel 1979 il regista franco-greco si butta su un romanzo di Romain Gary: un uomo di nome Michel rinuncia a partire in Caracas, rientra a Parigi e si scontra/incontra con Lydia. Entrano in un Cafè per annusarsi e conoscono il bizzarro Galba. Nessun triangolo. L’uomo e la donna sembrano avere in comune un dolore nascosto, per vite coniugali sbagliate? Michel dopo un giro a vuoto in aeroporto torna da Lydia, poi va trovare l’artista Galba nel suo curioso spettacolo di ammaestratore di cani. Verso il finale scopriremo le verità di ciascuno e le partenze si ribalteranno.
Storia d’amore impossibile tra due alto borghesi in cerca di libertà. I toni soporiferi e i dialoghi verbosi rallentano il ritmo e l’interesse per questa pellicola che ha nel personaggio di Galba il punto di maggior interesse. E’ il raffinato attore di teatro e caratterista di lusso Romolo Valli ad impersonarlo, ultima interpretazione cinematografica prima della tragica scomparsa del 1° febbraio 1980. La sua malinconia mascherata di follia, la solitudine venata di galanteria e ironia sono un bel pezzo di bravura recitativa. Ricorda certi personaggi ferreriani tragici alla Mastroianni e Tognazzi: Tutti mandiamo messaggi come bottiglie in mare…ormai non restano che bottiglie vuote. La smrt in croato è un grottesco Pasodobles of Spain. Yves Montand, senza particolari picchi, recita un Michel retorico, Romy Schneider a tratti è uno splendore, a tratti è l’immagine della sofferenza. La sua vita travagliata, altro che quella di Lydia, la segnò particolarmente in quegli ultimi anni di carriera. Piccole e gustose apparizioni di Roberto Benigni e Jean Renò.
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