Regia di Luciano Emmer, Enrico Gras vedi scheda film
Documentario su Venezia, fra arte, cultura, paesaggi e storia.
La Venezia delle chiese, dell’arte, dei lavoratori del vetro, ma soprattutto dell’acqua: del mare che arriva dappertutto, che delinea le isole nella laguna su cui la città si muove, vive e si lascia ammirare. Questo il soggetto del documentario in cortometraggio – tredici minuti scarsi di durata – che Luciano Emmer ed Enrico Gras girano nel 1948, un lavoro dedicato per una volta a un’intera cittadina e alle sue mille anime, e non esplicitamente a qualche opera d’arte – affreschi, dipinti – come era solita fare la coppia di registi a quei tempi. Qualche accenno sociologico nel commento scritto da nientemeno che Diego Fabbri e letto dalla voce di Gino Cervi non confonde però i due autori, orientati con decisione verso un cinema “d’arte” nel quale ogni inquadratura è una pennellata, uno sguardo proiettato poeticamente verso l’infinito. Bianco e nero di ordinanza per i tempi, durata standard per i cortometraggi che, allora, venivano proiettati in sala con regolarità, associati ai coevi lungometraggi. Musiche di Roman Vlad, sempre raffinate, e fotografia di Mario Craveri. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta