Regia di E. B. Clucher (Enzo Barboni) vedi scheda film
La nascita del sottogenere del fagioli-western, una boccata d'aria fresca al genere con due interpreti strepitosi.
Un omaggio al gigante buono Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, scomparso di recente.
Avrei voluto scrivere prima questa recensione, ma non ce l'ho fatta a causa di impegni lavorativi (è un periodaccio su questo fronte, e come se non bastasse è morto anche uno dei miei idoli di infanzia. Di peggio non può accadere).
Lo chiamavano Trinità... è un film molto più importante di quello che sembra. In quell'ultimo mini-periodo infatti il genere dello spaghetti-western era pervaso da una certa monotonia e serviva una nuova linfa vitale. Una linfa che gli fu conferita dall'uscita nelle sale di questo film.
Sotto la sapiente regia di E.B. Clucher dominano incontrastati il duo composto da Spencer insieme a Terence Hill, in quella che è la loro miglior interpretazione. Il duo con la loro chimica attoriale e la loro verve impareggiabili guidano il film con dei ritmi comici incredibili e una comicità parodistica degli stereotipi del genere invecchiata da Dio.
Aggiungeteci una scenografia divina e una colonna sonora memorabile e otterrete un piccolo capolavoro, nonché il film che segna la nascita del sottogenere del fagioli-western.
Voto: 9++/10.
Addio Trinità...
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