Regia di E. B. Clucher (Enzo Barboni) vedi scheda film
Ci sono film che contraddicono le leggi dell'algebra perchè il loro totale è di gran superiore alla somma delle parti e "Lo chiamavano Trinità..." ne è un fulgido esempio, sorta di crovevia filmico in cui confluiscono influenze, ispirazioni, tendenze, talenti, mestiere, buona sorte, l'italica ingegnosità (di un tempo che fu) e vincoli trasformati in opportunità che creano, in modo del tutto inaspettato e assolutamente irripetibile, un piccolo grande capolavoro.
Inoltre la sua ambientazione in altra epoca lo libera da riferimenti diretti o indiretti agli anni in cui è girato, collocandolo in una sorta di limbo temporale che lo progegge dall'usura del tempo, che in oltre cinquant'anni non è mai riuscito scalfirne la brillantezza.
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