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Segreti e bugie

Regia di Mike Leigh vedi scheda film

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La recensione su Segreti e bugie

di Baliverna
8 stelle

La materia di questo film, per certi versi, è simile a quella di molte soap operas o telenovelas, con la differenza che è trattata con profondità, intelligenza, e intensità. I personaggi, inoltre, non sono manichini senza personalità, ma individui ben dipinti e definiti. Tra questi, la più precaria di tutti è la madre della ragazza(e). E' una donna che vive disadattata, inquieta, tormentata, piena di ferite e di sensi di colpa, che per un bel po' non si capisce da cosa provengano. E' incapace di vivere e di affrontare anche la minima contrarietà. I rapporti che ha con gli altri sono tesi e pieni di incomprensioni. Poi il regista solleva gradatamente il velo sull'origine di tutto questo disordine, e piano piano i conti cominciano a tornare. La personalità disastrata della donna comincia a ricomporsi e a riordinarsi. Smette di bere e diventa una persona equilibrata e più serena.
Le vite degli altri personaggi, benché in misura minore, sono tutte compromesse da conti aperti e ferite del passato. L'origine delle sofferenze di tutti sono appunto i segreti e le bugie che pesano come macigni sulle loro vite. L'interessante è che non sarebbe stato affatto necessario mentire e nascondere le cose; l'idea di essere costretti a farlo per proteggere la serenità propria e altrui è stato uno stupido errore, fonte di molto dolore e incomprensioni. Alla fine si scopre che il pallone enorme e ingombrante, con una puntura di spillo, diventa un ridicolo e floscio sacchetto vuoto.
La morale del film è chiara, e io sono completamente d'accordo con essa. Non è detta in modo predicatorio o didascalico, ma si lascia desumere in modo intelligente dalla trama. Il non dire o il dire una bugia può essere fonte di pesantissimi segreti o di tragiche incomprensioni. Insomma sofferenze inutili.
Gli attori sono tutti molto bravi e fanno funzionare persino un lungo piano sequenza, che con altri interpreti potrebbe essere stato molto noioso. Mike Leigh, dal canto suo, dirige con stile tranquillo e quasi mimetico, tutto aderente ai personaggi e alla vicenda. Molto indovinata ho trovato l'idea di riprendere in alcune scene i personaggi di spalle. Potrebbe sembrare un controsenso, ma non lo è. La scena così funziona ancora meglio.

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