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Segreti e bugie

Regia di Mike Leigh vedi scheda film

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La recensione su Segreti e bugie

di steno79
9 stelle

Il migliore tra i film di Mike Leigh da me visionati. È un dramma corale che propone una versione aggiornata agli anni Novanta delle miserie della working class, e che probabilmente va più a fondo rispetto ai film coevi di Ken Loach (tranne forse "Raining stones" e "Ladybird Ladybird"). La storia di Hortense, optometrista nera che vuole conoscere la storia della sua madre biologica, senza arretrare di fronte a scomode verità, è quanto di più sincero sia venuto fuori dalla cinepresa del regista britannico, pur con qualche scena che potrebbe sembrare troppo melodrammatica ad un primo sguardo. Il rapporto fra Hortense e Cynthia, la donna che l'ha messa al mondo che vive una vita frustrante con un misero lavoro e una figlia che non la sopporta, è reso in modo vivido, coinvolgente e molto del merito va senz'altro alle due attrici Marianne Jean-Baptiste e Brenda Blethyn, quest'ultima premiata anche come migliore attrice al festival di Cannes; anche il sub-plot riguardante la vita di Maurice, fratello di Cynthia con una moglie frustrata per il fatto di non aver potuto concepire dei figli, è altrettanto efficace e porta alla scena madre nel sottofinale con il compleanno di Roxanne in cui tutte le verità verranno a galla in modo traumatico. Anche se piuttosto lungo e con alcune digressioni che potrebbero apparire superflue, il film di Leigh è un riuscito esempio di cinema sociale con personaggi solidamente costruiti, dialoghi credibili e attori infallibili, tra cui vanno menzionati anche il sempre bravo Timothy Spall e Claire Rushbrook nel ruolo della figlia Roxanne. A Cannes vinse la Palma d'oro assegnata da una giuria presieduta da Francis Ford Coppola che lo preferì a "Fargo" e "Le onde del destino"; agli Oscar ebbe diverse nomination ma fu battuto nelle categorie principali da "Il paziente inglese", ennesima riprova dei gusti commerciali dell'Academy.

Voto 9/10

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