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The Black Hole - Il buco nero

Regia di Gary Nelson vedi scheda film

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La recensione su The Black Hole - Il buco nero

di maso
7 stelle

 

Il successo interplanetario di Star Wars portò la Disney a produrre a sua volta una space opera ma sembra incredibile che venne realizzato un film così cupo per atmosfera e scenografie con una colonna sonora firmata da John Barry come al solito penetrante ed ispirata che sottolinea maggiormente come The Black Hole sia quasi uno space horror e il finale da una parte lieto e dall'altro infernale è la lapide che marchia il film sotto questa nomenclatura.

Un gruppo di astronauti giunti in prossimità di un buco nero entra in contatto con il Cygnus, una enorme astronave scomparsa da oltre venti anni condotta dal sinistro comandante Reinhardt: giunti a bordo scopriranno che il folle scienziato è intenzionato a attraversare il vortice galattico.

La storia è originale ed i personaggi sono abbastanza ben cesellati, soprattutto Maximilian Shell nel ruolo dello scienziato pazzo è efficace fino al suo ultimissimo sguardo ma il film è scadente sul lato degli effetti speciali e visivi parecchio macchinosi già al tempo figuriamoci oggi, le scenografie sono belle ma i robot antagonisti Vincent e Maximilian sono scarsamente caratterizzati e ancor peggio animati nonostante il design originale di entrambi, certo il computer al tempo fu usato solo per i titoli di testa per cui i realizzatori non poterono far di meglio ma se lo si confronta con Guerre Stellari è d'obbligo chiedersi perchè non furono spesi un paio di dollari in più per migliorare questo aspetto che in un film di fantascienza dovrebbe essere messo in cima alla lista degli obiettivi da centrare per valorizzare al meglio il risultato finale, ad esempio nella scena sicuramente più famosa del film con Vincent che sfida a duello il robot nero pistolero a capo delle truppe di bordo lo schermo dei bersagli è davvero poco appariscente e non ci voleva molto per migliorarlo e rendere la scena più efficace anche con qualche parola in bocca allo sfidante dell'eroe della storia.

Curiosa la scelta di certe soluzioni di verosimiglianza scentifica che fa lievitare giustamente gli astronauti all'interno del Palomino ma li fa anche respirare senza tuta ne casco durante la fuga dal Cygnus in frantumi verso la capsula di salvataggio, siamo sempre dalle parti della fntascienza per ragazzi per la quale si richiede un certo distacco dalla realtà per cui ci si passa sopra anche perchè il film scorre bene e intrattiene e vista la buona matrice narrativa potrei affermare che fatto un dieci venti anni dopo poteva essere un vero gioiello.

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