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Gangster Land

Regia di Timothy Woodward Jr. vedi scheda film

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La recensione su Gangster Land

di Furetto60
5 stelle

Gangster-movie discreto, ma non memorabile.

Jack McGurn, nato a Licata nel 1902,crebbe nei bassifondi di Brooklyn, dove frequentò la scuola pubblica.  A quattordici anni si trasferì a Chicago dove riusciva a sbarcare il lunario combattendo come pugile.Un giorno del 1922, alcuni estorsori ,della cosiddetta “mano nera” per questioni legate al racket, uccisero il suo patrigno,un pacifico droghiere.

Assistendo all’inerzia dolosa e complice della polizia, allo scopo di rendergli giustizia, decise di accettare la proposta di Al Capone, boss in piena ascesa, che lo aveva visto combattere sul ring, di affiancarlo nelle sue attività criminali,strappandogli la promessa, che gli avrebbe consegnato i nomi degli assassini del patrigno.

Da quel momento, diventò la sua ombra e il braccio armato, prima usando solo i suoi devastanti pugni, poi seguendo le orme del suo mentore, imparò ad usare il mitra, diventando spietato come Capone, che tenendo fede al suo impegno, gli fece sapere l’identità dei sicari del genitore,McGurn immediatamente li individuò e ferocemente li eliminò.In quel periodo, in pieno proibizionismo, erano dunque Al Capone  e l’irlandese George “Bugs” Moran a contendersi il controllo della città di Chicago e del florido mercato illegale degli alcolici. I continui scontri fra queste due gang , culminarono in quello che è passato alla storia come il “Massacro di San Valentino”. Capone diede ordine proprio a McGurn, di ordire una trappola contro Moran Bugs. Il 14 febbraio del 1929, una data scelta all’uopo, perché Capone si trovava a Miami, per un interrogatorio, i suoi uomini si presentarono da quelli di Bugs in divisa di poliziotti e grazie a questo trucco, riuscirono a disarmarli facilmente e a portarli in un garage, dove li  trucidarono a colpi di mitragliatore. Si salvò per puro caso e fortuna solo Moran che, però,spaventato dall’episodio, scapperà dalla città, lasciando campo libero ad Al Capone, il quale potè spadroneggiare impunito e indisturbato per qualche anno, fino a quando le sue brutali esecuzioni, non attirarono l’attenzione delle autorità che cominciarono a contrastarlo,seriamente.

La parabola di McGurn, si esaurì presto, un commando armato,forse per vendicare quel massacro, lo giustiziò ad appena 34 anni.

Questo film, classificabile come gangster-movie,prova a raccontare un periodo storico e un personaggio,che pur se di secondo piano, è molto intrigante.La sua trasformazione da tranquillo e sportivo uomo di famiglia,a spietato criminale,è impressionante e ci ricorda come è facile anche per una persona mite,degradarsi e scivolare inesorabilmente nel male, quando si verificano degli eventi che cambiano la vita e il modo di intenderla.

Discreto film, lontanissimo anni luce però da illustri predecessori, come ad esempio “Gli intoccabili”e tantissimi altri, che appartengono al medesimo filone, ma hanno ben altro spessore.

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