La storia di un uomo che si sente felice solo quando è infelice. Dipendente dalla tristezza, ha talmente bisogno della pietà altrui che è disposto a tutto pur di provarla. La sua è la vita di una persona che vive in un mondo non abbastanza crudele per i suoi canoni.
L'uomo che si compiaceva del proprio soffrire, che lo poneva al centro delle attenzioni "pietose" del suo prossimo, incrudelito dall'individualismo e dall'indifferenza.
il film di Makridis risulta interessante ed equilibrato, almeno fino a quando decide di sterzare e calcare la mano, fino a giungere a un finale fin troppo inesorabile e piuttosto telefonato. anche gli spunti musicali tratti da Mozart mixati a bomba alla lunga stancano e vengono meno all'effetto desiderato. Lanthimos ha una marcia in più.
"Pity" è un film cupo che fa dell'aridità dei sentimenti il suo punto forte. Il vuoto può e deve essere riempito da una mancanza. Questo è il paradossale assunto che avvolge la vita di un uomo, che riesce ad essere felice solo quando la sua infelicità gli procura la compassionevole pietà degli altri. Un'altro film insolito dal vitale cinema greco.
"No, non è colpa della gente
se hanno smesso di compatirmi.
Non è colpa loro se si stancano,
o se qualcosa di ancora più tragico
li ha distratti.
E' colpa mia".
Film sorprendente.
Originalissimo script di Efthymis Filippou. Questo, che d’altro canto è lo stesso sceneggiatore di Lanthimos, deve avere dei seri traumi connessi a perdite e lutti, elaborati non del tutto o forse troppo, che lo rendono apotropaico in tutto quello che fa e trasferisce. Non a caso la critica lo ha premiato con il premio Fipresci al 36 TORINO FILM FE
Babis Macridis è il regista greco di questo lungometraggio, il secondo per lui.
Più giovane e perciò meno noto di Avranas o Lanthimos, i suoi conterranei e pestiferi colleghi, condivide con loro la predilezione per il racconto nerissimo e grottesco delle insensate contraddizioni in cui l’umanità si dibatte senza scampo: non per caso per entrambi i suoi film si… leggi tutto
Nostalgia di un dolore. Di un fedele compagno, che ci omaggia con la costante compassione della gente. Tanto meglio se la sofferenza resta quotidianamente ancorata ad un tormento sempre identico e senza fine, come l’angoscia provata davanti ad una situazione disperata ma stabile, dagli sviluppi del tutto sconosciuti. Un padre di famiglia è in pena per la giovane moglie, caduta in… leggi tutto
Quando si resta perlopiù a guardare la vita che scorre piuttosto che decidere di viverla per intero. Per scelta, per costrizione, per timidezza, per evidente inettitudine alla competizione. Quando poi succede…
Un avvocato si sveglia piangendo tutte le mattine. E tutti i pomeriggi riceve una torta in dono da una vicina, per alleviare le pene dategli da sua moglie, rimasta in coma dopo un incidente. Tutti si preoccupano per l’uomo, che non sa darsi pace. Fino a che, un giorno, accade l’incredibile.
La pietà, moneta di scambio dialettico fra le persone, linfa vitale per gli afflitti…
Babis Macridis è il regista greco di questo lungometraggio, il secondo per lui.
Più giovane e perciò meno noto di Avranas o Lanthimos, i suoi conterranei e pestiferi colleghi, condivide con loro la predilezione per il racconto nerissimo e grottesco delle insensate contraddizioni in cui l’umanità si dibatte senza scampo: non per caso per entrambi i suoi film si…
Visto in lingua originale con sottotitoli
Per Aristotele, la pietà è «una sorta di dolore per un male capace di distruggere e di arrecare sofferenza che capita a chi non lo merita, male che anche il soggetto potrebbe inoltre temere di patire, o che possa patirlo qualcuno dei suoi simili o vicini». Invece Efthymis Filippou, fido sodale di Lanthimos, propina a…
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Agosto è il mese da poter dedicare anche alle proprie passioni, quindi anche il mese in cui poterci dare dentro col cinema.
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Nostalgia di un dolore. Di un fedele compagno, che ci omaggia con la costante compassione della gente. Tanto meglio se la sofferenza resta quotidianamente ancorata ad un tormento sempre identico e senza fine, come l’angoscia provata davanti ad una situazione disperata ma stabile, dagli sviluppi del tutto sconosciuti. Un padre di famiglia è in pena per la giovane moglie, caduta in…
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Torino Film Festival 36 – Concorso Torino 36.
Per quanto un dolore dovuto a una morte o a una malattia sia devastante, alla lunga si finisce per rassegnarsi all’evidenza, anche perché è lampante come non ci sia nient’altro da fare che resistere e tentare di andare avanti. In ogni caso, quando le abitudini quotidiane sono stressate fino a provocare un cambiamento…
LA PARTITA A SCACCHI
Originalissimo script di Efthymis Filippou. Questo, che d’altro canto è lo stesso sceneggiatore di Lanthimos, deve avere dei seri traumi connessi a perdite e lutti, elaborati non del tutto o forse troppo, che lo rendono apotropaico in tutto quello che fa e trasferisce. Non a caso la critica lo ha premiato con il premio Fipresci al 36 TORINO FILM…
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Commenti (6) vedi tutti
L'uomo che si compiaceva del proprio soffrire, che lo poneva al centro delle attenzioni "pietose" del suo prossimo, incrudelito dall'individualismo e dall'indifferenza.
leggi la recensione completa di laulillail film di Makridis risulta interessante ed equilibrato, almeno fino a quando decide di sterzare e calcare la mano, fino a giungere a un finale fin troppo inesorabile e piuttosto telefonato. anche gli spunti musicali tratti da Mozart mixati a bomba alla lunga stancano e vengono meno all'effetto desiderato. Lanthimos ha una marcia in più.
commento di giovenosta"Pity" è un film cupo che fa dell'aridità dei sentimenti il suo punto forte. Il vuoto può e deve essere riempito da una mancanza. Questo è il paradossale assunto che avvolge la vita di un uomo, che riesce ad essere felice solo quando la sua infelicità gli procura la compassionevole pietà degli altri. Un'altro film insolito dal vitale cinema greco.
commento di Peppe ComunePerdere un dolore. Perdere il vuoto che riempiva la vita.
leggi la recensione completa di OGM"No, non è colpa della gente se hanno smesso di compatirmi. Non è colpa loro se si stancano, o se qualcosa di ancora più tragico li ha distratti. E' colpa mia". Film sorprendente.
commento di leporelloOriginalissimo script di Efthymis Filippou. Questo, che d’altro canto è lo stesso sceneggiatore di Lanthimos, deve avere dei seri traumi connessi a perdite e lutti, elaborati non del tutto o forse troppo, che lo rendono apotropaico in tutto quello che fa e trasferisce. Non a caso la critica lo ha premiato con il premio Fipresci al 36 TORINO FILM FE
leggi la recensione completa di gaiart