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Cronofobia

Regia di Francesco Rizzi (II) vedi scheda film

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La recensione su Cronofobia

di gaiart
8 stelle

Suter è un uomo silenzioso, sempre in movimento, scisso, inseguito dal senso di colpa. Ama ascoltare audio romanzi narrati. forse per sfuggire alla sua vita e ai suoi errori cavalca le storie di altri. Entriamo molto piano nella vita di questo carismatico uomo e come togliendo il velo di Maya scopriamo spessori diversi, cose nuove, colpe errori, pa

Come to Locarno. DO THE RIGHT THING !!! Parola di Spike Lee.

 

 

Come diceva Spike Lee nel 1989 con il suo film, ora in pre apertura, si da il via alle danze. Il film festival di Locarno, nella sua 72esima edizione è partito e, nonostante sia quasi ottuagenario, si mantiene in forma con il suo mega schermo, la piazza con 8.000 presenze, la libertà di programmazione, sorprese e camei, autori internazionali e giovani cineasti, con una nuova direttrice donna: Lili Hinstin e molti incontri a tu per tu con le star del calibro di Ilary Swank.
Tra le varie sezioni, oltre quella di Piazza Grande, che ha inaugurato ieri sera con MAGARI, il film di Ginevra Elkann con Scarmarcio e Rohrwacher, vedrà il 12 agosto Quentin Tarantino con Once upon a time...in Hollywood e molti titoli interessanti nel concorso internazionale. Abilissima anche scelta della retrospettiva quest'anno focalizzata su artisti e capolavori afroamericani, aprendo come si diceva con Spike Lee e il suo DO THE RIGHT THING del 1989.

Spulciando tra le varie sezioni, quelle secondarie, last but not least, come una delle più interessanti, è Panorama Suisse, intelligente zona franca indipendente che presenta film di area svizzera spesso in co-produzione.

 

Carismatico fra questi Cronofobia, strepitosa e potente opera prima di Francesco Rizzi, che ha scelto come protagonista un ottimo attore italiano: Vinicio Marchioni, già visto ne Il Contagio. Qui Marchioni,  che da solo regge tutto il film, per la serietà, per le mega - suite degli alberghi in cui viene collocato, per l'eleganza e freddezza che raccoglie nel suo personaggio, e per il mistero che lo avvolge, ricorda quel capolavoro di Sorrentino girato in Svizzera, meglio noto come Le conseguenze dell'amore e quel suo indimenticabile pinnato personaggio della finanza, Titta di Girolamo, magistralmente interpretato da Servillo.

Micheal Suter è un uomo silenzioso, sempre in movimento, scisso, inseguito dal senso di colpa. Ama ascoltare audio romanzi narrati, come Mr Shin e il mistero del drago azzurro di Joe Blake. O poesie come Nirvana in The last night of the earth poems di Charles Bukowsky.

Forse per sfuggire alla sua vita e ai suoi errori, cavalca le storie di altri. Entriamo molto piano nella vita di questo carismatico uomo e, come togliendo il velo di Maya scopriamo spessori diversi, cose nuove, colpe errori, paure. Insomma una intera vita.  Suter gira in un furgone bianco, mangiando solo un composto di semi e arachidi in vetro.
"Hai delle orecchie interessanti" - gli dice la protagonista femminile, assai credibile ed enigmatica, perfetta anche lei (Sabine Timoteo) nel suo ruolo.

Ottime la musica e la fotografia. In particolare la potente immagine di apertura del film che raccorda con quella finale; un salto nel vuoto. Come l’esistenza del protagonista, ma forse di ciascuno di noi.

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