Regia di David Oelhoffen vedi scheda film
"Polar" francese di stampo classico, ma non per questo meno efficace di molti altri. E' chiaro ed evidente che il genere poliziesco appartenga ormai a loro e questo regista, pur non essendo molto conosciuto a livello internazionale, dimostra buon polso e buona capacità di scrittura. Una storia di periferia come tante, dove lo spaccio di droga diventa l'unica possibilità per fare qualche soldo, oppure, come in questo caso, entrare in polizia e grazie alla faccia da maghrebino, finire alla narcotici, dalla parte dei buoni (o dei cattivi). Amici d'infanzia, quindi, che scelgono strade differenti, sempre al limite (e oltre) della legalità. Una storia minima, una piccola gang dedita allo spaccio di cocaina e un omicidio, che metterà due vecchi amici l'uno contro l'altro, sul filo del rasoio, le cui strade, come ho detto, si sono divise crescendo. Teso fin dai primi minuti, duro come dev'essere un "polar", non cede niente per le quasi due ore di durata e pur restando un prodotto di genere, avvince e convince. Gli attori hanno quelle facce lì e il buio della notte copre tutto quanto, dolori, morti e segreti. Bello senza strafare, senza super attori e senza un budget altissimo. Montaggio rapido, camera a mano e pedalare. Da non perdere.
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