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Lo chiamavano Bulldozer

Regia di Michele Lupo vedi scheda film

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La recensione su Lo chiamavano Bulldozer

di genoano
7 stelle

Un navigatore solitario disilluso incontra un gruppo di ragazzi che si è cacciato in una sfida impossibile; per aiutarli tornerà ad essere Bulldozer, gigante dal cuore puro che insegnerà loro l'impegno e la lealtà, nello sport come nella vita. Bel ruolo per il grande Bud, comicità sana, scazzottate scanzonate, canzone memorabile : voto 6 e 1/2.

Lo chiamavano Bulldozer, mica Trinità, infatti Terence Hill, suo socio in tante avventure, in questo film del 1978 non c'è, così il mitico Bud Spencer si cimenta, con risultati egregi, nella navigazione in solitario, polverizzando record di incassi nonostante un polverizzatore Thompson, com'è noto, scassato. Il regista Michele Lupo, con cui girerà altre hits come "Bomber", commedia sportiva gemella di "Bulldozer", e il dittico dello "Sceriffo extraterrestre", e gli abili sceneggiatori Fondato e Scardamaglia, gli stessi del cult "...altrimenti ci arrabbiamo!", si ispirano a due successi del dramma sportivo americano di quegli anni, "Rocky", a cui si rifà la coinvolgente scena dell'allenamento che finisce per reclutare mezza città, e soprattutto "Che botte se incontri gli Orsi" col grande Walter Matthau. Bulldozer, come dicono le belle canzoni "inglesi" scritte per il film dai fratelli De Angelis/Oliver Onions, é "un bravo ragazzo dal cuore d'oro a cui piace stare per conto suo, lontano dal mondo" ma "quando viene coinvolto, non si tira indietro"; soprattutto se si tratta di indicare la retta via a dei giovani sbandati. Cast zeppo di Tedeschi (Harmstorf, Kolldehoff, persino Gigi "Filini" Reder, all'anagrafe Schroeder, mezzo partenopeo mezzo teutonico) che fanno gli Americani e di pugili (il peso massimo Joe Bugner, che si battè anche con Muhammad Alì, nella parte di un picchiatore che si riscatta entrando nella squadra di Bud, e il mediomassimo Pierluigi Del Papa, nel ruolo del barbiere dal sinistro "biglietto da visita"). La scazzottata nella bisca clandestina dove s'inganna e si travia la gioventù è un capolavoro comico; il sordido locale viene trasformato da Bud in una sorta di frullatore in cui mulinano a velocità supersonica ceffoni e pugnazzi micidiali e ai malintenzionati può capitare di tutto, come venire manomessi (trattamento base) a seconda dei propri demeriti, ma anche, in base alle contingenze, infarinati, catapultati, financo rocambolescamente galvanizzati : un ottimo disincentivo al gioco d'azzardo. Indimenticabile e intensa la scena in cui Bud/Bulldozer rievoca con nostalgia e rammarico il suo passato stringendo in mano il pallone da football, mentre i ricordi che affiorano vengono accompagnati dal suono smorzato della struggente canzone "Just a good boy": e dire che Bud, con la modestia che solo quelli davvero in gamba possiedono, sosteneva di non essere un attore ma solo un personaggio!

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