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X-Men: Dark Phoenix

Regia di Simon Kinberg vedi scheda film

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La recensione su X-Men: Dark Phoenix

di Serum
3 stelle

 

Finalmente riconosciuti come supereroi anche dall'opinione pubblica (giusto per i primi minuti... perché poi lo status quo ritorna per l'ennesima volta quello dei precedenti episodi), gli X-Men si ritrovano a fronteggiare una minaccia extraterrestre. Al di là della generale svogliatezza di un po' tutta l'operazione (attori monocorde, trucco da costumi di Halloween, effetti visivi involuti, impianto registico anonimo), si tratta di un film scritto veramente male, con dialoghi da telefilm anni '90 e personaggi del tutto incoerenti rispetto alla propria caratterizzazione. Parlando delle figure "storiche" abbiamo Xavier che, senza alcuna ragione plausibile, passa dall'essere il mentore saggio che guida il gruppo ad uno scappato di casa mezzo scemo e che tutti vedono come un egoista affamato di successo, Mystica appare solo per polemizzare su qualsiasi cosa faccia il suddetto e viene liquidata in modo anticlimatico con un "Ti amo" totalmente a caso (nei capitoli precedenti mostrava una certa vicinanza a Bestia, ma solo per empatia nei confronti della sua situazione di disagio), Hank si trasforma in un vendicatore con la bava alla bocca per la smania di uccidere (e lancia contro Charles accuse assurde rispetto a quanto visto in precedenza) e Magneto vaga per il set senza uno scopo preciso (potrebbe essere rimosso dal film e non cambierebbe nulla). La nuova generazione invece è composta da personaggi per lo più anonimi, con una Sophie Turner algida, priva del carisma che sarebbe necessario per il ruolo, che interpreta una Jean con la quale è pressoché impossibile empatizzare, fastidiosamente spaesata e forzatamente fuori posto. Inutile poi evidenziare che la linea narrativa degli alieni sia di una superficialità imbarazzante. Più spiazzante è rendersi conto di come, dopo il revisionismo dello splendido Giorni di un futuro passato (che proiettava verso un domani roseo per una volta non gratuito), tanto in Apocalisse quanto (soprattutto) qui assistiamo ad un destino dei personaggi forse addirittura peggiore del precedente. Un'operazione fallimentare sotto tutti i punti di vista.

 

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