Regia di Robert Altman vedi scheda film
"Kansas city" è un film gangsteristico che nell'opera di Altman arriva in un periodo "fortunato" come gli anni 90, che videro il regista riconquistare il favore del pubblico e della critica. Come rievocazione storica degli anni Trenta è puntigliosa e accurata e può contare su sequenze di jam session jazz all'Hey hey club decisamente affascinanti; come film corale non raggiunge la genialità di "Nashville" e "America oggi" e sconta qualche incertezza nella galleria di personaggi e in alcune vicende parallele che si amalgamano con qualche difficoltà all'insieme. Resta una visione pessimista di un'America della Grande Depressione piagata dalla corruzione e dai voltafaccia dei politici, dove in primo piano il regista ci propone il rapporto fra due donne, una modesta tipografa che rapisce la moglie di un politico per costringere quest'ultimo a sfruttare le sue conoscenze nella malavita per far liberare il marito sequestrato da un influente boss nero. Jennifer Jason Leigh e Miranda Richardson sono entrambe in buona forma, mentre nel reparto maschile spicca il carisma di un ritrovato Harry Belafonte, ma il meglio del film è riservato alle sequenze musicali. Anche se film minore del Maestro, conserva le sue qualità satiriche e il suo sguardo impietoso sulla società americana, e la Jason Leigh che cita apertamente l'erotismo di Jean Harlow merita una visita.
Voto 7/10
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