Regia di Robert Altman vedi scheda film
non avra' il passo e l'ispirazione dei suoi capolavori, ma tra i film piu' recenti di Altman e' uno dei piu' fedeli ai suoi principi, al suo stile, ai suoi contenuti. E' un altro affresco di un America cupa e violenta, basata su una democrazia spesso fittizia e malata. Altman ci dice cose non banali sul razzismo e sul sistema politico americano (questa volta di mira c'e' la sinistra), col suo inconfondibile stile calmo, mai isterico, quietamente apocalittico, dove la disillusione e l'amarezza ci vengono servite nell'elegante cornice offerta dall'eccellente ricostruzione d'epoca con uno splendido sottofondo musicale jazz. Bella costruzione narrativa, attrici in gamba; anche se non si arriva ai 25 personaggi di Nashville, c'e' comunque una bella galleria (altmaniana in tutto e per tutto Miranda Richardson, tipica donna di potere raffinata e nevrotica; quasi commovente la coppia anarchica formata dallo sfrontato Johnny e dalla tenace giovane moglie). Finale geniale e caustico. Altman sa veramente diluire l'amarezza senza edulcorarla.
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