Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Il miglior film dei Taviani insieme a "La notte di San Lorenzo". Premiato con una Palma d'Oro a Cannes voluta dal presidente della giuria Roberto Rossellini, fu il primo film dei fratelli toscani ad acquisire una rinomanza internazionale; i Taviani si ispirano al libro omonimo di Gavino Ledda per un'opera aspra, accolta in maniera contrastante in Sardegna per la sua rappresentazione fortemente critica dei costumi e delle abitudini di vita isolane. Si tratta di un elogio della cultura e della libertà di poterla acquisire, della formazione intellettuale, dell'emancipazione dall'oscurantismo e dalle storture della famiglia patriarcale, pronunciato con un linguaggio rigoroso e intenso, privo del didascalismo che diverrà prevalente nelle opere dei decenni successivi. La prima parte con Gavino bambino e il padre che lo tratta brutalmente obbligandolo ad abbandonare la scuola e a lavorare nei campi è la più forte emotivamente, ma anche le scene della maturità portano il segno di una regia ispirata e intelligente. Nel cast domina un bravissimo Omero Antonutti nel ruolo del padre, che avrebbe meritato una carriera più significativa negli anni seguenti, ma anche Saverio Marconi recita con adeguata espressività nel ruolo di Gavino. Decisamente da riscoprire.
Voto 9/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta