Regia di Ridley Scott vedi scheda film
“White squall”, questo il titolo originale della pellicola, appartiene sicuramente al periodo di attività meno felice del regista Ridley Scott (veniva quattro anni dopo “1492, la conquista del paradiso” ed un anno prima di “Soldato Jane”) che in questa circostanza non lesina errori e superficialità varie, ma allo stesso tempo riesce a trascinarci nella carne viva della vicenda che narra.
Il brigantino “Albatross”, capitanato da Christopher Sheldon (Jeff Bridges), fa da scuola, anche di vita, di un gruppo di ragazzi che nell’affrontare le difficoltà del mare, nuovi incontri e pure se stessi, avranno modo di maturare un’esperienza importante.
Tutto pare andare per il meglio, fino a quando il mare non li pone dinnanzi alla prova più ardua, ovvero una fortissima tempesta.
Personalmente è uno dei rarissimi film che mi suscita proprio sensazioni completamente contrastanti, infatti se da una parte lo trovo tronfio di retorica, recitato anche piuttosto male (pure Jeff Bridges non lo considero certo un mito vivente grazie a questo film), praticamente una sorta de “L’attimo fuggente” spostato in mare aperto, dall’altro canto la storia mi ha sempre coinvolto parecchio.
Un racconto che quindi poteva essere sviluppato senz’altro meglio, ma che non perde comunque tutto il suo appeal, che prende campo soprattutto nella convulsa parte della tempesta con giusto una manciata di scene dove si vede la mano del regista e che lasciano completamente assorti tra ultimi sguardi, vite in pericolo e decisioni da prendere in pochi secondi.
Quanto accade dopo è nuovamente un po’ troppo sostenuto, ma quando arriva il finale, sottolineato magicamente dalle note della splendida “Valparaiso” di Sting, diventa molto difficile non sentirsi vicini a quei personaggi probabilmente più di quanto non lo si sia stati durante il film stesso.
In definitiva si tratta di un film probabilmente un po’ legnoso, non certo rifinito in grande stile (belli gli scenari, ma fotografia un po’ anonima), ma che piazza i colpi giusti nei momenti più significativi.
Abbastanza bravo.
Mi ha lasciato parzialmente insoddisfatto.
VOTO : 6. Ha fatto decisamente di meglio, ma ha sempre una presenza importante davanti all'obiettivo.
VOTO : 7. Non è proprio il suo piatto forte la ricerca dell'emozione interiore, ma complessivamente per me ha raggiunto l'obiettivo di fare un buon film.
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