Regia di Ridley Scott vedi scheda film
"A volte non ci si può sottrarre al vento, si possono sol omettere a segno le vele e tirare dritto."
Ad inizio anni '60, tredici liceali volonterosi accettano di imbarcarsi in un grande veliero-scuola chiamato Albatross, ove formarsi alla scuola di mare e maturare esperienze per il curriculum che li introdurrà nel mondo del lavoro.
Durante le 6000 miglia di un viaggio che parte dal Golfo del Messico per giungere sino in mezzo all'immenso Oceano Pacifico, dopo aver imparato ad affrontare uno skipper esigente e spigoloso come il carismatico Christopher Sheldon (Jeff Bridges) sulla via del ritorno si imbatteranno in una anomala bufera che farà naufragare l'imbarcazione provocando anche alcune morti (la tempesta White Squall del titolo originale).
Ne seguirà un concitato processo in cui la responsabilità di una preziosa testimonianza da parte dei superstiti, getterà le basi per una maturazione dei ragazzi, accompagnandoli fino all'ingresso dell'età adulta.
Interessante l'ambientazione e parte dello sviluppo, soprattutto per come viene gestita la rappresentazione della terribile tempesta, L'Albatross frana clamorosamente nella più smielata retorica quando affronta il disagio dei giovani sopravvissuti nel decidere su chi addossare le colpe del disastro, raggiungendo picchi di sentimentalismo e di buonismo di fatto assai fastidiosi.
Colpa della struttura narrativa, più che del regista Ridley Scott, che filma con la solita verve indiscutibile, ma si trova ad affrontare il secondo flop consecutivo della sua carriera, subito dopo l'altrettanto marinaro 1492 - La conquista del paradiso, ed il terzo includendo anche il clamoroso flop di Legend.
Nel cast assai variegato, appaiono anche John Savage e i promettenti (a quei tempi) Ryan Philippe, Balthazar Getty, Jeremy Sisto, che tuttavia, pur ancor pienamente in attività, non risultano mai aver sfondato fino allo status di veri e propri divi.
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