Regia di Aneesh Chaganty vedi scheda film
Ed ecco la sorpresa di quest'anno 2018: Searching, un thriller a cui non avrei dato nemmeno una lira, ma che leggendo le varie recensioni positive sul Web, mi sono convinto di andarlo a vedere anche per la particolare sperimentazione all'interno del film.
La pellicola infatti, presenta una tecnica registica sulla falsa riga del mockumentary ossia il falso documentario e del found footage, ma utilizza gli strumenti tecnologici attuali come il il desktop di un pc e lo smartphone invece che la classica telecamera per narrare gli eventi del film. Seppur risulti quasi ridicolo visionare una pellicola esclusivamente attraverso lo schermo di un computer/smartphone, il regista riesce in modo eccelso a coniugare questi contemporanei mezzi di comunicazione con la Settima Arte, utilizzando diversi espedienti narrativi-registici geniali per una fluida e genuina fruizione del lungometraggio.
Il thriller verte sulla scomparsa della figlia sedicenne del padre protagonista, interpretato da un grandissimo John Cho, che si dimostra abilissimo nell'interpretare un ruolo drammatico e meno scanzonato come nei film demenziali di Harold e Kumar, American Pie & Co. La storia viene quindi narrata unicamente dal punto di vista del padre, che attraverso la Rete cerca metodicamente di contribuire alle indagini sulla scomparsa di sua figlia, scoprendo social dopo social la cruda realtà che la circonda.
Il regista oltre a saper scrivere un thriller originale ricco di tensione e plot twist, riesce a farti empatizzare con l'esasperazione del padre unicamente con le finestre del monitor di un pc, perchè quest'ultime rappresentano una serie di emozioni e pensieri inconsci privi di un vero dialogo. Forma e sostanza viaggiano perciò sullo stesso binario che grazie alla perizia tecnica e ad un'ottima scrittura, diffondono un sottotesto moderno non indifferente, che fa riflettere sulle nuove generazioni e su un possibile futuro digitale più responsabile e consapevole.
Non posso quindi che premiare quest'opera prima di Aneesh Chaganty, dimostrandosi un regista talentuoso che nella sua semplice creatività è riuscito a reinventare un genere già esistente per una narrazione meno convenzionale e più coinvolgente.
Voto 8
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