Regia di Jim Hosking vedi scheda film
Conferma ma solo mezza, per il nuovo profeta del laido, squallido e grottesco Jim Hosking, dopo il brillante vero esordio nel lungometraggio due anni prima, di "The Greasy Strangler".
Ma al netto di tanti buoni spunti comici, personali e riconoscibili con originalità da parte di Hosking, e di trovate, personaggi, situazioni, luoghi apertamente demenziali e di inventiva, folle ma molto ben pianificata distruzione di ogni buon gusto(ma già in maniera molto minore e ammorbidita che nel predecessore), la durata di 107' appare pretestuosa e non reggere per il tipo di storia. 20 minuti meno avrebbero giovato, infatti il film non sembra avere avuto grande riscontro e visibilità. Sempre arrapantissima Aubrey Plaza, bella la colonna sonora di Andrew Hung, tra brani che sembrano quasi di scherzosa game music, ad altri seriosi e mistici che paiono provenire da qualche taglio non utilizzato di Philip Glass, e la colonna sonora si permette anche di utilizzare soltanto in sottofondo un brano che da la statura da solo in ogni occasione nel quale è apparso, come "Supernature" di Jean-Marc Cerrone.
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