Joe, sensibile sedicenne, è l'unico figlio di Jeanette e Jerry, una casalinga e un giocatore professionista di golf che vivono in una cittadina del Montana negli anni Sessanta. Quando perde il suo lavoro, Jerry decide di unirsi agli uomini che stanno cercando di spegnere un violento incendio scoppiato nei boschi vicino al confine canadese, lasciando da soli moglie e figlio. Ritrovatosi improvvisamente n divenire adulto, Joe è testimone della relazione extraconiugale della madre con un uomo più anziano.
Un dramma familiare di chiaro impianto letterario che gioca bene sulle ambientazioni di una indolente provincia americana (dove i compromessi sessuali sono più che tollerabili) e sulla sensibilità di un narratore adolescente che cerca di trovare un difficile punto di caduta.
Oh baby baby it's a wild life...
la cosa migliore del film è come rende davvero quello spirito proprio di una certa letteratura americana "contemporanea", non solo Richard Ford, un'umanità sconfitta per definizione, ma in fondo tristemente a suo agio nell'essere minore (il figlio, un piccolo Paul Dano)
Joe soffre ma non lo dà a vedere, capisce più di quello che i suoi occhi vedono, soffre per l’assenza del padre, si tormenta per l’evoluzione di carattere e di comportamento della madre, dallo sguardo assente e che si adopera affinché possa trovare una buona sistemazione per sé e per il figlio, accettando compromessi morali.
niente da dire su Paul Dano, che è un ottimo attore. come regista invece è ancora un po' acerbo, non tecnicamente, ma piuttosto come comunicatore di poesia. nel suo film tutto sembra al posto giusto, troppo. rimane un discreto esordio senza particolari guizzi, mancante di quell'energia di solito presente nella sue interpretazioni.
"Ritratto di famiglia" attraverso l'occhio sensibile di un figlio adolescente..Paul Dano esordisce alla regia con un bellissimo racconto di crescita e maturazione tra le pieghe disgregate di una giovane famiglia...
Buon esordio per un Paul Dano che cura molto la sua bambina, la sua regia appena nata e che vince Torino come Miglior film in Concorso al Festival. Nitida fotografia che immortala scenari anche apocalittici dello stato del Montana degli anni '60, cristallizzando o sgretolando assieme, natura e società, famiglia e lavoro.
Notevole esordio alla regia per l'attore Paul Dano, che firma il dramma emozionante di un disfacimento familiare ambientato nel Montana dei primi anni 60, visto con gli occhi del figlio adolescente. L'ottimo cast è la colonna portante del film.
Torino Film Festival 36 – Concorso Torino 36.
Per quanto sia possibile pianificare progetti a lungo termine, conquistare un metro alla volta e arrivare a fare touchdown, soddisfacendo i canoni di quell’equilibrio che la società caldeggia, per non dire impone(va), una scossa destabilizzante è sempre in agguato. Prima o dopo, chiunque deve farci i conti, districandosi… leggi tutto
Buon esordio per un Paul Dano che cura molto la sua bambina, la prima regia appena nata e che vince Torino come Miglior film in Concorso al Festival.
Nitida fotografia che immortala scenari anche apocalittici dello stato del Montana degli anni '60, cristallizzando o sgretolando assieme, natura e società, famiglia e lavoro.
Il punto di vista di questo sfacelo è quello di un… leggi tutto
Ho iniziato a vedere questo film perché c'è Jake Gyllenhaal che ammiro ma purtroppo se ne va di casa al ventesimo minuto e ritorna all'ottantesimo...nel frattempo assistiamo alle avventure extraconiugali della moglie (una casalinga frustrata e direi anche un tantino squilibrata) e del figlio espressivo come le macchina fotografica che usa nel lavoro doposcuola.
Nulla da… leggi tutto
Ho iniziato a vedere questo film perché c'è Jake Gyllenhaal che ammiro ma purtroppo se ne va di casa al ventesimo minuto e ritorna all'ottantesimo...nel frattempo assistiamo alle avventure extraconiugali della moglie (una casalinga frustrata e direi anche un tantino squilibrata) e del figlio espressivo come le macchina fotografica che usa nel lavoro doposcuola.
Nulla da…
Almeno 8 personaggi femminili memorabili abitano “lo Stato della Nazione” (il “Nasty Little Country” che sfilaccia sempre più “i Vincoli della Decenza”) di…
Quando Jerry (Jake Gyllenhaal) perde il lavoro, attraversa una crisi esistenziale che si ripercuoterà anche su sua moglie e sul loro unico figlio. Abbandona la famiglia per unirsi a una squadra di uomini che devono domare un incendio; nel frattempo però sua moglie - stanca di tutto - inizia una relazione adulterina con un affascinante signore di mezza età.
…
Stati Uniti, 1960. Lui parte per un lavoro lungo e poco redditizio, lei si consola tra le braccia di un uomo maturo e ricchissimo, sotto gli occhi del figlio adolescente. Al ritorno del marito, la coppia naturalmente salta in aria.
A 34 anni Paul Dano decide di passare alla regia e lo fa con questo Wildlife, tratto dal romanzo omonimo di Richard Ford con una sceneggiatura dello stesso Dano e…
La storia è ambientata nel Montana agli inizi degli anni ’60, in un quartiere residenziale e ci racconta della relazione all’inizio idilliaca, tra due coniugi, vista dalla prospettiva del figlio, un ragazzo di 14 anni, Joe che diventa poi testimone suo malgrado, della progressiva dissoluzione del matrimonio dei suoi genitori. Il padre, Jerry lavora in un campo da golf, i suoi…
Ho visto una foto del set in cui Paul Dano, arrivato alla regia - un passo inevitabile per come ho sempre immaginato la vita e la carriera di questo giovanotto dall’aria diversa da tutti gli altri della sua generazione - che mi ha immediatamente portato nell’atmosfera di un film dove lui è in un genere di ruolo sui generis che gli tocca spesso. Il film è Prisoners…
Una storia pulita, d'animo nobile e leggera. Un bel trittico con un lui, una lei ed un figlio, perno ed epicentro della narrazione. Tutti gli interpreti sono molto bravi, ma credo che la regia abbia voluto insistere troppo sul voler mostrare l'infinita ed esagerata aria di stupore mista a smarrimento con la quale il giovanissimo Joe assiste all'evolversi delle vicende, in maniera…
Torino Film Festival 36 – Concorso Torino 36.
Per quanto sia possibile pianificare progetti a lungo termine, conquistare un metro alla volta e arrivare a fare touchdown, soddisfacendo i canoni di quell’equilibrio che la società caldeggia, per non dire impone(va), una scossa destabilizzante è sempre in agguato. Prima o dopo, chiunque deve farci i conti, districandosi…
Ad un mese esatto dal precedente appuntamento cinefilo che fu la Festa romana, ove le motivazioni per aver partecipato da spettatori sono state trovate in… segue
Buon esordio per un Paul Dano che cura molto la sua bambina, la prima regia appena nata e che vince Torino come Miglior film in Concorso al Festival.
Nitida fotografia che immortala scenari anche apocalittici dello stato del Montana degli anni '60, cristallizzando o sgretolando assieme, natura e società, famiglia e lavoro.
Il punto di vista di questo sfacelo è quello di un…
UN CONCORSO COMPATTO L'edizione numero 36 ha appena svelato tutte le sue carte. Oggi giovedi 29 novembre ho terminato la visione dei film inclusi nella… segue
Si terrà dal 23 novembre al 1° dicembre prossimi la 36ma edizione del Torino Film Festival. Come sempre, il cartellone sarà ricco di opere che nel corso dell'anno si sono fatte apprezzare in giro per…
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Commenti (11) vedi tutti
Un dramma familiare di chiaro impianto letterario che gioca bene sulle ambientazioni di una indolente provincia americana (dove i compromessi sessuali sono più che tollerabili) e sulla sensibilità di un narratore adolescente che cerca di trovare un difficile punto di caduta. Oh baby baby it's a wild life...
commento di maurizio73Melodrammatico e lento ma dipinge bene la psicologia instabile e diseducativa della protagonista.
commento di gruvierazla cosa migliore del film è come rende davvero quello spirito proprio di una certa letteratura americana "contemporanea", non solo Richard Ford, un'umanità sconfitta per definizione, ma in fondo tristemente a suo agio nell'essere minore (il figlio, un piccolo Paul Dano)
commento di carloz5Film con pochi elementi.. parte lento e noioso.. cresce e migliora nella seconda parte..ottimo la interpretazione di Ed Oxenbould .. voto 6
commento di nicelady55Dramma familiare.Trasposizione del romanzo "Incendi " di Richard Ford.Ottimo esordio, come regista, di Paulo Dano
leggi la recensione completa di Furetto60Un bel ritratto di famiglia in caduta libera,ben recitato e con un finale che non e' da buttare.Consigliatissimo e premiato a Torino.
commento di ezioJoe soffre ma non lo dà a vedere, capisce più di quello che i suoi occhi vedono, soffre per l’assenza del padre, si tormenta per l’evoluzione di carattere e di comportamento della madre, dallo sguardo assente e che si adopera affinché possa trovare una buona sistemazione per sé e per il figlio, accettando compromessi morali.
leggi la recensione completa di michemarniente da dire su Paul Dano, che è un ottimo attore. come regista invece è ancora un po' acerbo, non tecnicamente, ma piuttosto come comunicatore di poesia. nel suo film tutto sembra al posto giusto, troppo. rimane un discreto esordio senza particolari guizzi, mancante di quell'energia di solito presente nella sue interpretazioni.
commento di giovenosta"Ritratto di famiglia" attraverso l'occhio sensibile di un figlio adolescente..Paul Dano esordisce alla regia con un bellissimo racconto di crescita e maturazione tra le pieghe disgregate di una giovane famiglia...
commento di GIMON 82Buon esordio per un Paul Dano che cura molto la sua bambina, la sua regia appena nata e che vince Torino come Miglior film in Concorso al Festival. Nitida fotografia che immortala scenari anche apocalittici dello stato del Montana degli anni '60, cristallizzando o sgretolando assieme, natura e società, famiglia e lavoro.
leggi la recensione completa di gaiartNotevole esordio alla regia per l'attore Paul Dano, che firma il dramma emozionante di un disfacimento familiare ambientato nel Montana dei primi anni 60, visto con gli occhi del figlio adolescente. L'ottimo cast è la colonna portante del film.
leggi la recensione completa di port cros