Regia di Christina Choe vedi scheda film
Nancy è una ragazza che vive insieme alla mamma malata e si inventa delle identità fasulle online, fingendosi quella che non è. Dopo la morte della madre, si presenta da due coniugi apparsi di recente in tv, paventando che potrebbe essere lei la figlia che hanno smarrito, e che da anni cercano invano. I due decidono di ospitarla, in attesa di ricevere l’esito degli esami del DNA.
La regista Christina Choe racconta di avere diretto Nancy prendendo spunto da esperienze personali, rammentando di avere incontrato un professore che si era creato una identità fittizia, risultando peraltro un insegnate efficace. Nancy si inventa un passato e un presente fasulli, da una parte per una evidente volontà di sfuggire dalla propria solitudine, dall’altra per un desiderio quasi inconscio di compiacere e di realizzare i desideri delle persone che incontra, che come lei si trovano ad affrontare un disagio psicologico profondo dovuto alle proprie vicissitudini personali. Ma il gioco, ovviamente, non può che avere breve durata e confinare la protagonista in una condizione di isolamento ancora maggiore. Condotto con mano sicura, Nancy è un dramma raffinato, dalle tinte scure e suggestive, sulle maschere che tutti noi indossiamo per cercare l’amore che spesso ci viene negato.
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