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Lontano da qui

Regia di Sara Colangelo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Lontano da qui

di zombi
7 stelle

di chi è la colpa se un giovanissimo prodigio della poesia non avrà la possibilità di svilupparsi fino a quando non sarà libero di scegliere di diventarlo? semmai ci riuscirà!!?? e si può parlare di colpa?

il piccolo jimmy è un bambino di cinque anni e mezzo come gli altri, se non che all'improvviso e in modo un pò autistico comincia a camminare avanti e indietro e di getto inventare poemi.

il mondo non si accorgerebbe di questa sua peculiarità se non fosse per l'insegnante dell'asilo d'infanzia lisa, che inizia ad interessarsi morbosamente al bambino.

particolarmente forse sarebbe meglio dire, poichè morbosamente è come potrebbe essere visto dagli altri.

un punto di vista , come ha detto alla propria classe il maestro che cerca di insegnare poesia a lisa e ad un nutrito gruppo di adulti di diversa età.

jimmy è un portento ma viene cresciuto in un ambiente famigliare che non lo segue; madre assente e padre impegnato a far soldi. il padre imprenditore potrebbe prendere in considerazione le sue qualità poetica, solo nel caso in cui queste lo rendessero una persona ricca.

tutto il mondo di lisa comincia a gravitare improvvisamente intorno a questo bambino, dopo anni di letargico meccanico vivere.

segue uno di quei corsi di poesia dove poi si viene spronati a leggere le proprie creazione che vengono liquidate con frasi lapidarie come "poco personali".

lo stesso maestro, nota e s'interessa a lisa solo nel momento in cui lei inizia a sottoporre le poesie del bambino al gruppo.

le persone si accorgono di questi pensieri infantili credendoli di lisa, tanto che il maestro(un diversamente young adult)piuttosto affascinante e marpione come bernal sa essere, la corteggia e fanno sesso.

il film di colangelo è di gyllenhall; costruito sul suo corpo dinoccolato, un pò ingombrante e ingobbito; una donna sensuale che si è sepolta sotto la coltre di polvere di vestiti fuori moda e dai colori smunti.

una donna spenta, sposata ad un uomo che la ama e con due figli adolescenti tipici come ce ne sono milioni, che lei vorrebbe più incuriositi dalla vita e non solo attaccati ai telefonini o desiderosi di lasciare la scuola e arruolarsi nei marines.

una donna che non ha particolari doti artistiche se non riconoscere il talento altrui, come quello di jimmy, o dei quadri esposti nei musei.

lisa sa di essere un'ombra e ciò le fa orrore e così decide di compiere un atto che ovviamente verrà giudicato severamente dalla legge e dall'opinione pubblica, probabilmente rovinandole la vita famigliare.

e così se è lo stesso jimmy a riportare le cose in quell'ordine nel quale tutto era iniziato, sarà la stessa ingenuità infantile a condannarlo ad essere uno come tanti, in un finale lancinante, desolante e triste dove la poesia della vita cade nel vuoto dalla bocca di un bambino, mentre la giustizia dell'uomo compie il suo corso.

belle le musiche che insieme alla fotografia monocroma e al girare addosso ai personaggi della regista, permette a gyllenhall di non farsi mangiare la recitazione dal teluntuosissimo parker sevak, in un grido disperato ma sordo a non essere delle ombre.

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