Trama
Lisa Spinelli è un'insegnante di Staten Island che è insolitamente devota ai suoi allievi. Quando scopre che un alunno di cinque anni è un vero prodigio, inizia a interessarsi a lui in maniera spasmodica, rischiando di perdere la sua stessa famiglia e la libertà di coltivare il talento del piccolo.
Approfondimento
LONTANO DA QUI: UNA QUARANTENNE, UN PICCOLO GENIO E IL VALORE DELLA POESIA
Diretto e sceneggiato da Sara Colangelo, Lontano da qui si basa sul film The Kindergarten Teacher scritto da Nadav Lapid e racconta la storia di una maestra d'asilo di Staten Island che si lascia affascinare da uno dei suoi alunni, un bambino di cinque anni dotato intellettualmente. Matura così una sorta di ossessione che la spinge su un sentiero pericoloso e disperato per coltivare il talento del piccolo a qualsiasi costo.
Con la direzione della fotografia di Pepe Avila del Pino, le scenografie di Mary Lena Colston, i costumi di Vanessa Porter e le musiche di Asher Goldschmidt, Lontano da qui viene così spiegato dalla regista: "Lontano da qui è un thriller psicologico su una donna di nome Lisa Spinelli, che viva una vita piuttosto mondana a Staten Island e insegna in un asilo. Di sera, Lisa prende lezioni di poesia ed è una studentessa come tante altre, non particolarmente dotata. Nonostante ciò, continua ancora la sua ricerca artistica ma capisce da sola di non andare al di là della mediocrità. Un giorno, Lisa scopre che il piccolo Jimmy, uno dei suoi alunni, ha talento naturale per la poesia e, da quel momento in poi, fa tutto ciò che è in suo potere per sostenerlo e per far conoscere al mondo la sua arte.
Reputo questo film per me entusiasmante: è la storia di una donna, di cui posso approfondire la psicologia, esplorandone i ragionamenti, le buone intenzioni fallite e il desiderio di vivere una vita più significativa. Mi ha permesso di occuparmi di una quarantenne: una rarità sia per Hollywood sia per il cinema indipendente. Inoltre, mi ha dato l'occasione di discutere del ruolo che ha la poesia nella società americana contemporanea. C'è spazio per la bellezza, il senso e l'espressione umana in un mondo come quello di oggi dominato dagli smartphone, dai videogiochi, dalle pistole e delle guerre telecomandate? Si tratta di una questione di vitale importanza, che credo valesse la pena affrontare.
Lontano da qui parla del desiderio irrealizzato di essere un poeta, del genio, della mediocrità, dello sforzo di vedere il mondo in maniera nuova, della ricerca della bellezza nei posti più insoliti. E spero che sollevi domande interessanti sull'essere autori, su chi decide cosa sia arte e su chi può elogiare chi.
Il poeta Carl Sanburg scrisse che "la poesia è il diario di un animale marino che vive sulla Terra desiderando di volare nell'aria". Qualcosa di tale raffigurazione della poesia mi ricorda molto Lisa, una donna di mezza età che per la prima volta sente il richiamo dell'arte. In altre parole, Lisa è una creatura sfollata che vuole volare, che vuole essere una versione migliore di se stessa e che vuole sentirsi più viva. Quando non riesce a soddisfare le sue ambizioni artistiche, Lisa decide che lo farà per mezzo del suo piccolo allievo. La sua è la ricerca - seria, ben intenzionata ma contorta - di qualcuno che desidera consegnare al mondo un giovane poeta e assicurarsi che la sua voce sia ascoltata tra il rumore e la banalità della vita moderna".
Il cast
A dirigere Lontano da qui è Sara Colangelo, regista e sceneggiatrice statunitense. Originaria di New York, la Colangelo ha esordito, dopo diversi cortometraggi, con il film Little Accidents, che è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival nel 2014. Lontano da qui è il suo secondo… Vedi tutto
Note
Remake di The Kindergarten Teacher (2014).
Trailer
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Commenti (6) vedi tutti
Senza lode ne infamia.
commento di gruvieraz"Lontano da qui" parla della poesia che è nell'aria e che va solo saputa riconoscere. Ma anche della necessità di non renderla autoreferenziale. Sarei curioso di vedere il film israeliano da cui questo è tratto. Soprattutto per sapere se è percorso della stessa patina consolatoria che aleggia su questa versione statunitense. Molto bello il finale.
commento di Peppe ComuneOttimo film di Sara Colangelo,intenso, struggente ed emozionante. Bella prova attoriale di Maggie Gyllenhaal.
leggi la recensione completa di Furetto60Una emozionata analisi sull'isolamento delle anime fragili....un discreto film sui sentimenti e incomprensioni familiari.Consigliato,
commento di ezioMaggie Gyllenhaal, qui anche produttrice a dimostrazione della convinzione e della bontà del progetto, è strepitosa semplicemente perché si mimetizza nel personaggio, ne acquista intensità e incoscienza, coraggio e sorrisi radiosi, ora meravigliosamente bella per le occasioni, ora preoccupata e svogliata.
leggi la recensione completa di michemarLa Colangeli si muove sul terreno sdrucciolevole dell'allegoria e della paranoia, preservando fino alla fine l'ambiguità di fondo di una protagonista che si muove tra le sirene d'allarme di un comportamento eticamente censurabile e la disarmante ragionevolezza di chi si ostina a preservare la bellezza in un mondo di indifferenza ed omologazione.
leggi la recensione completa di maurizio73