Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Con poche eccezioni (il dittico d'esordio, Compagni di scuola, Maledetto il giorno che t'ho incontrato), da anni Verdone gira sempre lo stesso film. Sposta il luogo d'azione (abbiamo visto i paesi dell'est in Perdiamoci di vista, la Scozia in Maledetto il giorno che t'ho incontrato, la Maremma in Al lupo al lupo; questa volta è il turno di Bruxelles) e sceglie partner diverse (negli anni '80 toccava a Eleonora Giorgi, Ornella Muti e Nancy Brilli; nei '90 Margherita Buy, Francesca Neri, Asia Argento; stavolta è il turno di Claudia Gerini, che già gli era a fianco nel mediocre Viaggi di nozze) ma la solfa è sempre la stessa: uno sfigato ipocondriaco turlupinato dalla belloccia di turno. Romeo-Verdone è infatti un gigolò con pretese da musicista che conosce l'inquieta Iris (Gerini). Insieme formano un duo che dopo le difficoltà iniziali annuncia l'affermazione solo per Iris. La storia, fra recriminazioni e incomprensioni, si rompe. Sciatto, sgangherato e volgare secondo il suo stile, Verdone, autore del copione con Francesca Marciano e Pasquale Plastino, tocca uno dei punti più bassi della sua carriera palesando l'albagia di chi pensa di poter far convivere nello stesso film due anime che non ci sono: quella del regista e quella del musicista. Corrive e da dimenticare le musiche di Lele Marchitelli.
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