Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
La vetta del box-office stagionale, in tanti anni di pur gloriosa carriera, non era mai stata raggiunta da Carlo Verdone, forte comunque di tanti maiuscoli successi: dopo l'ubriacatura di "Viaggi di nozze", che stracciò avversari temibili come "Braveheart", "Heat" e "Apollo 13", l'autore di "Al lupo, al lupo" virò verso un film più intimista, che viaggiava in Europa, come gli era capitato in altre pellicole precedenti. Incentrato su un'ambizione sentimentale, quella di un uomo oltre la quarantina che si è messo in testa di poter cambiare una ragazza egoista, vitalissima e capacissima di seminar disastri con una scioltezza impressionante quanto la sua noncuranza, "Sono pazzo di..." non funziona moltissimo come commedia vera e propria, risultando artificiosa in alcuni passaggi (il duetto con la Ferrèol sotto la pioggia...) quando non scontata: meglio va sul piano sentimentale, che Verdone narra con la delicatezza e il tatto con cui sa dipingere i fallimenti in quell'ambito. Di buon livello le prove dei due protagonisti praticamente assoluti, del tutto mediocri le canzoni che sembrerebbero aprire le porte dello star-system ad Iris Blond, però è singolare quanto questo film sappia ricordare quanta malinconia possa annidarsi negli angoli di un sorriso.
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