Trama
Nel 1983, nel Pacifico nord-occidentale, gli outsider Red Miller e Mandy Bloom vivono un'esistenza amorevole e pacifica. Quando la loro abitazione viene però selvaggiamente distrutta dalla setta guidata dal sadico Jeremiah Sand, Red si ritrova catapultato in un fantasmagorico viaggio all'insegna della sanguinosa vendetta.
Approfondimento
MANDY: UN'ESPLOSIONE DI RABBIA
Diretto da Panos Cosmatos e sceneggiato dallo stesso con Aaron Stewart-Ahn, Mandy è ambientato nel 1983, anno in cui Red Miller, un uomo tormentato, dà la caccia alla setta religiosa che gli ha portato via l'amore della sua vita. Tutto ha inizio nel Nordovest del Pacifico, dove gli outsider Red Miller e Mandy Bloom conducono un'esistenza pacifica e piana d'amore.
Quando il loro tranquillo vivere viene selvaggiamente annientato da una setta religiosa guidata dal sadico e perverso Jeremiah Sand, Red si ritrova suo malgrado a essere il protagonista di un fantasmagorico viaggio all'insegna della più sanguinosa delle vendette.
Con la direzione della fotografia di Benjamin Loeb, le scenografie di Hubert Pouille, i costumi di Alice Eyssartier e le musiche di Jóhann Jóhannsson, Mandy viene così raccontato dal regista e sceneggiatore Cosmatos in occasione della sua presentazione al Sundance Film Festival 2018: "Mi piace pensare a Mandy come a un'opera d'arte naif, come a una sorta di ricordo del mio passato, dell'arte, della musica e dei film con cui sono cresciuto.
Mandy è stato pensato nello stesso periodo di Beyond the Black Rainbow, il mio primo film concepito subito dopo la morte di mio padre: in quel momento il mio mondo, così come lo avevo sempre conosciuto, ha cessato di esistere e il dolore che dieci anni prima avevo provato per la scomparsa di mia madre è ritornato a galla. In Beyond the Black Rainbow ho affrontato i miei sentimenti di rimpianto e senso di colpa. In Mandy, invece, ho riversato i miei sentimenti di rabbia e impotenza.
Mentre nel primo film mi sono trattenuto creando un universo molto controllato e definito, in Mandy mi sono lasciato andare un po' facendo sì che i miei feticci estetici, le mie passioni e la mia personalità prendessero il sopravvento. Entrambi i film sono per me respiro: se Beyond the Black Rainbow è come inspirare, allora Mandy è come espirare.
Mia madre è stata colei che ha alimentato la mia creatività mentre mio padre mi ha insegnato il pragmatismo utile alla realizzazione di un film. Entrambi sono sempre presenti nel mio lavoro: sono come due metà dello stesso insieme da cui non potrò mai staccarmi".
Il cast
A dirigere Mandy è Panos Cosmatos, regista e sceneggiatore italo-canadese. Nato a Roma nel 1974, Cosmatos è il figlio della scultrice sperimentale svedese Birgitta Ljungberg e del regista greco George P. Cosmatos. Cresciuto in Canada (ma con un anno vissuto anche in Messico), Cosmatos negli anni Ottanta si è… Vedi tutto
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Commenti (8) vedi tutti
Indubbiamente si tratta di una boiata pazzesca, però con qualche punto a suo favore. Storia horror thriller del sottogenre “vendetta”, film veramente allucinato, a partire dai cromatismi psichedelici e dal sonoro, con sfumature metal industrial. Alla fine si è meritato un 7 (comunque su web c’è un Tomatometer ben al 90%!)
commento di green70Lo definirei un thriller-horror, alcune uccisioni sono veramente inguardabili. E' la prima volta che vedo Nicolas Cage in un film del genere. Girato sempre al buio con sfondo rosso. Dei dialoghi meglio non parlarne... voto 5
leggi la recensione completa di filmistaUno dei più inguardabili film di tutti i tempi. Senza storia, con pessime interpretazioni, brutti effetti speciali e una fotografia da cecati. Oltre il trash, ben più del kitsch: Cosmatos regista batte Ed Wood cineasta, dieci a zero!
leggi la recensione completa di undyingIndicato particolarmente per consumatori abituali di LSD
commento di MaciknightSopravvivere alla Vendetta.
leggi la recensione completa di mckOrribile.
commento di gruvierazUn lisergico revenge movie in salsa gore , definirei così questo secondo lungometraggio scritto(assieme a Aaron Stewart-Ahn) e diretto da Panos Cosmatos, che da una buona idea di partenza non riesce a concretizzare un film solido nella sua completezza.
leggi la recensione completa di ange88quando il visivamente talentuoso ma parecchio disturbato Cosmatos troverà qualcuno di buono che gli scriverà, se non le storie, perlomeno i dialoghi (progressivamente sempre più ridicoli), potremo finalmente di parlare di qualcosa. una prima ora interessante e una seconda piuttosto demenziale che sprofonda in un inutile e stravisto "gore" d'antan.
commento di giovenosta