Trama
Un padre e una figlia conducono un'esistenza perfetta ma misteriosa a Forest Park, una bellissima riserva naturale nei pressi di Portland, in Oregon, entrando raramente in contatto con il resto del mondo. Un piccolo errore li porterà al cospetto delle autorità, dando il via per i due a un viaggio sempre più imprevedibile alla ricerca di un luogo che possano considerare proprio.
Approfondimento
SENZA LASCIARE TRACCIA: UN PADRE E UNA FIGLIA FUORI DAL MONDO
Diretto da Debra Granik e sceneggiato dalla stessa con Anne Rosellini, Senza lasciare traccia racconta la storia di Tom, una ragazza adolescente che con il padre Will ha vissuto inosservata per anni a Forest Park, un vasto bosco ai margini di Portland, nell'Oregon. Un incontro casuale porta alla loro scoperta, all'allontanamento dal parco e all'affidamento a un'agenzia di servizi sociali. I due cercano di adattarsi alla loro nuova situazione fino a quando un'improvvisa decisione li porta a un pericoloso viaggio nel deserto alla ricerca della completa indipendenza. Dovranno allora capire cosa desiderano veramente: far parte di una comunità o soddisfare il loro feroce bisogno di vivere da soli.
Con la direzione della fotografia di Michael McDonough, le scenografie di Chad Keith, i costumi di Erin Aldridge Orr e le musiche di Dickon Hinchliffe, Senza lasciare traccia è tratto dal romanzo My Abandonment di Peter Rock, ispirato a una storia vera. La vicenda ha avuto luogo realmente a Portland, dove una ragazza e suo padre hanno vissuto per quattro anni nella vicina riserva naturale. I due si recavano in città solo per riscuotere gli assegni di disabilità e acquistare ciò che non potevano coltivare o crescere loro. La ragazza era sana, curata e ben educata. Dopo il trasferimento in una fattoria di cavalli in cui al padre era stato assicurato un lavoro, i due scomparirono nel nulla. Incuriosito dal mistero che circonda ancora oggi la coppia, Rock ha costruito una versione romanzata della vicenda, riempiendola di dettagli poco conosciuti. Ha raccontato la regista: "In Senza lasciare traccia non c'è un cattivo. Tom e il padre Will sono alla ricerca di un posto in cui vivere, diversi estranei provano ad aiutarli ma sono loro che scelgono come vivere. I loro antagonisti non sono figure visibili ma qualcosa difficile da vedere: le pressioni che la società impone per essere tutti conformi a delle regole condivise. Nella loro storia, la posta in gioco è la sopravvivenza. Dove vanno coloro che non si adattano alle norme della nostra cultura? Cosa fanno? Come si reagiscono? Dopo essere stati sfrattati dal parco, devono imparare a relazionarsi con il mondo. Tom è curiosa del mondo ma Will percepisce che tale curiosità può allontanarla da lui: il suo bisogno di emancipazione richiede in definitiva che si allontani dal genitore. Si tratta di qualcosa di universale con cui tutti dobbiamo fare i conti: crescendo, dobbiamo distaccarci dalla persona a cui siamo più vicini. Grazie al personaggio del padre, torno ad affrontare un argomento che in passato ho già trattato: quello dei veterani che, di ritorno dalle guerre in Afghanistan e Iraq, devono dimenticare ciò a cui hanno assistito e ricominciare a vivere".
Il cast
A dirigere Senza lasciare traccia è Debra Granik, regista e sceneggiatrice statunitense, Nata nel 1963 a Cambridge nel Massachusetts, la Granik ha ricevuto ben quattro nomination agli Oscar con l'opera seconda, Un gelido inverno, con protagonisti una giovanissima Jennifer Lawrence e John Hawkes. Al suo debutto nel… Vedi tutto
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Commenti (10) vedi tutti
Una noia mortale... forse l'idea è interessante ma raccontata così ammazza lo spettatore.
commento di Aiace68Tenera convivenza di un padre, reduce di guerra che vuole rimuovere il passato e il presente vivendo isolato nei boschi, con la giovane figlia. Vita troppo dura, che alla lunga diventa insopportabile ...come il film.
commento di iroUna vicenda emozionante e toccante, scritta e diretta con tocco elegante da Debra Granik.
leggi la recensione completa di Roberto T.Un film che non cede al facile sentimentalismo...padre-figlia-natura e una foresta che inghiotte tutto...da vedere,
commento di ezioUn film che a tratti brucia al calor bianco, emozionante e commovente, e a tratti sorprendente, e che, se pian piano si spegne consumandosi, nel farlo, però, riscalda.
leggi la recensione completa di mckMolto belle e suggestive le location, quasi sempre nei boschi, carina la sceneggiatura. Voto: 5
commento di GARIBALDI1975Bbbuonoo! Svanziche ben spese.
commento di edik154Sono molte le persone che immaginano di poter vivere come vivete voi.
leggi la recensione completa di ManuelaZarattiniquando c'è da descrivere il mondo degli emarginati americani, la Granik non è seconda a nessuno. forse tutta la parte finale perde una certa credibilità, perché il mondo idillicamente arcadico che la fanciulla scopre e in cui vuole restare, fatica a coincidere con la realtà che conosciamo (e che la regista ci ha descritto altrove).
commento di giovenostaMettendo sul piatto con efficace capacità descrittiva e dialoghi privi di retorica la lotta impari dell'uomo contro le forze normalizzatrici che assediano un dominio silvestre ritagliato al di fuori del perimetro urbano, la fuga dalla moderna civiltà dei consumi e dalle sue ingiustizie è un'utopia destinata al fallimento ed alla rovina.
leggi la recensione completa di maurizio73