Regia di Jesse Peretz vedi scheda film
La propensione ad amare oltremisura divi del cinema, popstar, calciatori ecc. ci porta a non vedere ciò che di bello e tangibile abbiamo vicino. Quasi un racconto morale questa bella commedia da non farsi sfuggire.
Duncan stravede, fino al fanatismo, per un divo del pop eclissatosi oramai vent'anni prima e divenuto, suo malgrado, un personaggio leggendario conosciuto col nome di Tucker Crowe (l'attore Ethan Hawk).Nel blog a lui dedicato, creato da Duncan, si passa il tempo immaginando strampalate vicissitudini o improbabili derive nella vita della loro star oltre a recensire e scambiare opinioni sulle canzoni di colui che ne è diventato il mentore.
Annie, la compagna di Duncan, pur tollerando la puerile mania del partner si sente subalterna rispetto a tale venerazione che ne limita le aspettative come quella di avere un figlio.
Il palesarsi dell'ex cantante scombinerà la vita della coppia e non solo.
Dal regista Jesse Peretz, di cui ricordo il riuscito 'Quell'idiota di nostro fratello', questa intelligente commedia che deve molto al soggetto non originale tratto da un romanzo di Nick Hornby, uno degli scrittori più 'portati' sul grande schermo (About a Boy, Non buttiamoci giù e Alta Fedeltà per citarne alcuni).
Basandosi sul tema, dell'idolatria tipicamente moderna riguardo ai neo-miti della musica pop (come non ricordare la medesima attitudine del protagonista del film di Verdone 'Maledetto il giorno che ti ho incontrato' nei riguardi di Jimi Hendrix) che qua si sviluppa felicemente creando un intreccio sentimentale intercontinentale (tra Usa e Inghilterra).
Bravissimo Ethan Hawk che impersonifica perfettamente la trasandata ex icona del pop ricca di un certo fascino decadente ed il comprimario Chris O'Dowd perfetto nel recitare il ruolo del fan un pò 'bamboccione' ed un pò nerd.
Da vedere senza riserve poichè dotato di un ottimo ritmo, ben recitato e tutt'altro che trascurabile con un tema (quello dell'idolatria verso falsi miti) che onestamente non ricordo fosse stata sviluppata in maniera così efficacie.
Se non escludiamo, anche se si tratta di tutt'altro genere, il bellissimo e kingiano 'Misery non deve morire'.
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