Regia di Volfango De Biasi vedi scheda film
Tratto dall'omonimo romanzo di Bianchini, è una storia di passioni e tradimenti, sullo sfondo della Torino degli anni ottanta . Non molto convincente
Una voce fuori campo, quella del protagonista, Vince, ci introduce nella Torino del 1987,per raccontarci di quegli "incontri che cambiano il corso della vita".storie di amicizia, di passioni,di amore condiviso e amore non corrisposto. Vince è uno studente liceale laborioso, figlio di un operaio e di una casalinga, perdutamente innamorato della compagna di classe Cate, alias Sabrina Martina che però non ricambia,considerandolo solo un buon amico.Invece è Betty Bottone, la sua insegnante di italiano, ma anche la sua interlocutrice prediletta, l’unica che sembra capirlo, a lei fa leggere i suoi scritti e le sue riflessioni esistenziali, lei lo riceve in casa e gli elargisce consigli di studio e di vita.Un giorno nella classe di Vince arriva un nuovo studente, bello, ricco e viziato, Romeo poco incline allo studio, che diventa il migliore amico di Vince, perlomeno fino a quando non si mette proprio con Cate, suscitando il suo doloroso disappunto.Il padre del nuovo arrivato, un celebre professore universitario Umberto Fioravanti, arrogante e spocchioso,dopo un feroce scontro dialettico, si invaghisce della suddetta bella e anticonformista Betty, alias Sarah Felderbaum, fino a quel momento single convinta, anche perché scottata da un fallimentare matrimonio, peraltro Umberto è sposato e non pare disposto a rinunciare alla moglie, anche se la trova noiosa. Ovviamente tutti cambieranno idea,tra tradimenti e soprendenti passioni, in una girandola di situazioni, che però non riescono ad appassionare più di tanto. I meccanismi sentimentali nelle varie età sembrano diversi nella forma, ma non nella sostanza, da adulti, però, si deve rendere conto anche alle convenzioni sociali. "Una famiglia come la nostra non divorzia", dichiara Umberto quando Betty, ritrovatasi nel ruolo di amante, rivendica il suo diritto a essere felice, a non aspettarlo invano agli appuntamenti, e a rimpiangere la sua indipendenza. All'interno di queste dinamiche relazionali soffrono tutti: chi tradisce e chi è tradito, chi viene ricambiato e chi no. Ma se l'amore reciproco merita comunque di essere vissuto, quello non corrisposto "è una prigione” Il regista Volfango De Biasi porta sul grande schermo una commedia romantica, liberamente tratta dall’omonimo libro di Luca Bianchini, in cui coltiva la velleità di mettere due generazioni a confronto. Una storia che ci riporta negli anni ottanta, quelli senza cellulare e internet per intenderci, in un liceo frequentato sia dai borghesi delle colline che dai proletari della periferia. Un’ennesima variazione della rievocazione nostalgica di quegli anni. L’abbigliamento, le canzoni, perfino il walkman con cassettina personalizzata d’ordinanza, vengono riesumati allo scopo, insieme a piumini, zaini, felpe firmate a rammentarci le icone di quegli anni, come la colonna sonora e tutto quanto fa “vintage" Tuttavia l’operazione ardita,non riesce, il film non è in grado di recuperare ciò che veramente contava,cioè le atmosfere, gli afflati, le inquietudini e soprattutto la "magia" di quel periodo e anche l’intreccio passionale, oltre che inverosimile è piuttosto piatto nella sua evoluzione.
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