Regia di Matteo Garrone vedi scheda film
Un po' truce, ma questo non è necessariamente un demerito per un film che vuole ispirarsi agli efferati crimini del "canaro".
Forse più interessante, dopo aver letto su internet come è andata la vicenda vera, soffermarsi sulle differenze che chi ha fatto il film ha voluto introdurre rispetto alla realtà. Perchè nel film questo mostro di malvagità nasce in origine come una persona affabile e benvoluta da tutti, amante degli uomini come dei cani, di buon carattere, leale ed affidabile, seppur in un contesto di miseria e delinquenza diffusa. Quasi onesto, a parte l'attività di spaccio di cocaina svolta essenzialmente per gli amici. Ed è stato solo il contesto e le circostanze - il sentirsi tradito, non ricambiato nella lealtà - a portarlo a vendicarsi in maniera efferata. Insomma, il messaggio sembra essere questo: alcune persone nascono buone ed altre cattive, ma stare a contatto con la cattiveria può facilmente portare sulla cattiva strada anche i buoni per natura.
E, forse, passa anche qualche altra cosa: che certi uomini sono peggio, ma molto peggio, del peggiore dei cani.
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