Regia di Guillaume Nicloux vedi scheda film
71° FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES (2018) - QUINZAINE DES REALISATEURS
La guerra in Indocina l'abbiamo tante volta vista sul grande schermo nei film americani ma questa pellicola ce ne racconta un aspetto cinematograficamente molto meno sfruttato: la guerra coloniale francese, iniziata una ventina d'anni prima, al termine del secondo conflitto mondiale.
Siamo nel 1945 e, dopo la sconfitta dei giapponesi, le truppe francesi si trovano ad affrontare la guerriglia indipendentista dei Vietminh guidati da Ho Chi Min. Nel grande schema del conflitto coloniale si inserisce la guerra personale del soldato Robert Tassen (Gaspard Ulliel) animato dal desiderio di vendetta contro il comandante Vo Binh, responsabile dell'efferato omicidio del fratello e della cognata in un massacro a cui lui stesso è miracolosamente sfuggito. A questo fine, Tassen ottiene di formare un plotone di soldati francesi e locali per dare la caccia al macellaio, in quella che è più una sua ossessione personale che una missione al servizio della Francia.
Nella pellicola di Guillaume Nicloux ritornano immagini e suggestioni tipici dei film americani sul Vietnam, come il viaggio "ai confini del mondo" che può ricordare l'Apocalypse Now di Coppola od il rapporto di cameratismo tra i mebri del plotone che rimanda a Platoon di Oliver Stone.
Lo stile visivo di Nicloux, pur debitore del classico immaginario indocinese, ha un che di personale ed intrigante: se la giungla in cui si muovono i soldati, immersa spesso in una elusiva nebbiolina, ha un fascino esotico e misterioso, il film non ci risparmia colpi allo stomaco con immagini orripilanti di corpi mutilati ed altre atrocità.
In questo mondo essenzialmente mascolino e machista, reso in modo molto "fisico" e crudo, focalizzato sulla fisicità dei soldati, quasi sempre sudati nella calura tropicale, di cui vengono esposti pure gli organi sessuali, il regista si concentra in particolare sul rapporto di fratellanza ma anche di scontro di Tassen con il soldato Cavagna (Guillaume Gouix). Unica presenza femminile in questo universo testosteronico è Maï (Lang Khê Tran), la prostituta vietnamita conosciuta nel bordello per soldati e che Robert vorrebbe solo per sé, consumandosi di gelosia.
Il cameo di Gerard Depardieu nel ruolo di uno scrittore poco aggiunge al valore della pellicola.
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