Regia di Guillaume Nicloux vedi scheda film
71 CANNES FESTIVAL 2018 - QUINZAINE DES RÉALISATEUR
Alle sanguinose fasi finali del Secondo conflitto mondiale, un vero e proprio regolamento dei conti portatore di carneficina in ogni angolo del globo, il giovane Robert raggiunge nelle colonie francesi indonesiane suo fratello e la moglie incinta. Ma lo troviamo già disteso tra i cadaveri di una fossa comune allestita dalle truppe giapponesi in avanzata, dopo aver assistito alla barbara tortura e morte dei suoi cari.
Da quel momento l'uomo giura di vendicarsi e di trovare il comandante della truppa nemica per ucciderlo con le proprie mani, e per questo si arruola nell'esercito francese di stanza laggiù.
Basterà la sete di vendetta a placare l'ira che muove l'uomo verso un'azione risolutiva che risponde con altro sangue alla violenza subita?
L'orrore della guerra ed il bisogno di vendetta per trovare una pace che forse è un'utopia: To the ends of the earth esplora i confini del mondo, ma anche quelli nascosti ed impensabili celati nel proprio carattere, giocando le sue carte più valide sulla sensualità dei corpi accaldati e sporchi, sugli istinti che trasformano l'uomo travolto dalla violenza, in una macchina tutto istinto e desiderio di vendetta.
Nicloux, come è consuetudine, punta sui corpi, sulla loro esplorazione, sulle sfaccettature di istinti che si realizzano e trovano pace anche attraverso lo sfogo sessuale.
Violenza sotto forma di torture perpetrate dal nemico ai coloni francesi, letteralmente fatti a pezzi e smembrato, e carnalita' di corpi giovani ed inquieti che si attraggono e desiderano pur restando sotto contratto di un rapporto cliente/prostituta, sono i punti di forza di un film che esplora davvero i confini tra l'essere umano e la belva in cui esso si trasforma, una volta valicato i limiti della comune ragione umana e del reciproco rispetto tra esseri viventi, presente anche tra gli animali.
Ottima prova per Gaspare Ulliel e Guillaume Gouix, generosi di mostrarsi senza remore in situazioni ove l'istinto prevale e spesso mantiene invita.
Accessorio e meramente figurativo, anzi superfluo, il ruolo del solito straripante, ma piuttosto incongruo in questo contesto, rappresentato dalla figura dello scrittore interpretata da un Gerard Depardieu, tutt'altro che fondamentale nel contesto della drammatica e sanguinosa vicenda.
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