Regia di Thomas Vinterberg vedi scheda film
A dirigere Kursk è Thomas Vinterberg, regista e sceneggiatore danese. Nato a Copenaghen nel 1969 e famoso per essere uno dei fondatori del movimento cinematografico Dogma 95, Vinterberg si è laureato alla National Film School di Danimarca con un cortometraggio che ha poi fatto il giro del mondo, ricevendo diversi premi in differenti festival. Nel 1996 ha realizzato il suo primo film, De største helte, prima di firmare nel 1998 Festen - Festa in famiglia, il suo primo grande successo internazionale consacrato dal Premio della Giuria al Festival di Cannes. Con Le forze del destino nel 2003 si è allontanato dal movimento Dogma 95 realizzando la sua prima opera in lingua inglese. Tornato in Danimarca, nel 2005 ha accettato la direzione di Dear Wendy, un attacco feroce all'ossessione dell'America per le armi scritto dall'amico Lars von Trier. Seguiranno negli anni Riunione di famiglia, Submarino, Il sospetto (premiato a Cannes per la miglior interpretazione maschile), Via dalla pazza folla e La comune.
Abituato a dirigere solitamente sceneggiature scritte di suo pugno, Vinterberg ha accettato la regia di Kursk perché il film, al di là della tragedia del sottomarino, si concentra su un tema a lui caro, la famiglia: "In Kursk, il senso di solidarietà che si estende tra le mogli e i loro compaesani rende le comunità locali una sorta di famiglia. I miei film preferiti sono Il padrino e Fanny & Alexander, due opere sulle famiglie e sulla loro forte unione nell'affrontare avversità e tragedie. Non è un caso che tutti i miei film parlino dei lati positivi o negativi di una famiglia o di un clan mostrandone complicità e tradimenti".
Kursk ha una struttura narrativa che mostra tre differenti punti di vista: quello dei militari a bordo del sottomarino, quello delle autorità governative e quello dei civili a terra. Suddiviso in tre atti: nel primo si concentra sul matrimonio di uno dei marinai mostrando la comunità navale a tutto tondo; nel secondo fa il punto sull'incidente del Kursk e sulle operazioni di salvataggio guidate dalla British Royal Navy; e nel terzo accenna poeticamente alle conseguenze dell'affondamento.
Protagonista principale della storia è il marinaio Mikhail Averin, l'ufficiale al comando del Compartimento 7 del Kursk, interpretato dall'attore Matthias Schoenarts, astro belga del cinema già diretto da Vinterberg in Via dalla pazza folla. "Mikhail è il capo, il difensore e il padre spirituale dei suoi sottoposti. Ha alle spalle una lunga esperienza come marinaio di un sottomarino ma sia lui sia la sua squadra non vanno in missione da dieci anni. Per tale ragione, è euforico nel prender parte all'esercitazione sul Kursk, sottomarino simbolo per l'intera Marina russa, non immaginando nemmeno a quale tragedia andrà incontro", ha sottolineato l'attore. Léa Seydoux, la protagonista di La vita di Adele, impersona Tanya, la moglie innamorata di Mikhail destinata a diventare il simbolo di tutti quei famigliari che cercheranno risposte dalle autorità russe.
Al comando dell'esercitazione navale vi è invece l'ammiraglio Gruzinsky, supportato dall'attore austriaco Peter Simonischek, reso celebre dal ruolo dell'anomalo padre di Vi presento Toni Erdmann, che così ha parlato del suo personaggio: "Gruzinsky è quasi un eroe ma non lo è. Rischia la sua carriera perché si sente responsabile della vita di quei giovani bloccati a soli 100 metri di profondità. Non gli è però permesso di salvarli e per tale ragione perde il suo lavoro". L'equivalente britannico di Gruzinsky è il commodoro David Russell, capo della marina inglese che tenta l'estremo salvataggio. A portarlo in scena è Colin Firth, che ha ricordato: "Ho potuto costruire il mio personaggio incontrando il vero David Russell. Non ho avuto bisogno di altre ricerche: ho avuto la possibilità di confrontarmi con chi ha preso realmente parte alla Storia, un uomo che senza molte pretese ci ha aiutati a capire come sono andate realmente le cose tra le fredde acque del mare di Barents".
Il governo russo è (forse) appropriatamente tenuto lontano dalla sceneggiatura, dal momento che il neoeletto presidente Vladimir Putin si trovava in vacanza nella sua residenza estiva sul mar Nero durante l'incidente. Di conseguenza, a rappresentare il punto di vista delle autorità è l'ammiraglio Petrenko, un anziano militare che si fa portavoce del governo. Petrenko ha il volto di Max von Sydow, iconico attore svedese con alle spalle tanti ruoli in film memorabili, da Il settimo sigillo a L'esorcista, passando per gli italiani Cadaveri eccellenti e Il deserto dei tartari.
Sebbene goda di un cast di star internazionali, Kursk si apre e chiude con Misha, il figlio di cinque anni di Tanya e Mikhail testimone silenzioso degli eventi, interpretato dal piccolo Artemiy Spiridonov, alla sua prima esperienza su un set.