Regia di Valeria Golino vedi scheda film
71 CANNES FESTIVAL 2018 - UN CERTAIN REGARD
La diversità che finisce per unire, complice una malattia che costringe a concentrare i tempi e a dirsi le cose che non ci si è mai detti, e a trovare quella complicità goliardica ed ironica che proprio la diversità caratteriale, culturale e psicologica agevola e rende opportuna. Il rapporto da sempre superficiale tra due fratelli assai incompatibili, il più grande timido, posato e rinunciatario, sin troppo consapevole dei propri limiti, e l"euforico manager che vive nel corpo del minore, ricco, spregiudicato e realizzato, si completa e realizza a causa della grave malattia del primo, che spinge l'altro a organizzargli gli ultimi mesi di vita, contando sul fatto che il malato non è al corrente della gravità del suo problema fisico.
L'euforia è un sentimento contagioso, effimero, imprevisto. Valeria Golino, alla sua seconda prova di regia, non ci racconta certo nulla di veramente nuovo, ma ha il merito e l'intuizione di mettere assieme una coppia di attori davvero straordinaria (Scamarcio sempre in evoluzione, Mastandrea a continua conferma della sua statura l'interprete sottile e sofisticato, con quei suoi sottotono ed ammiccamenti accennati appena, senza darlo affatto a vedere), che in coppia riesce a tratti a fare faville.
E lo sguardo ironico, cialtronesco, tutto italiano che contagia il pubblico straniero ed eterogeneo del festival, risulta l'approccio più adeguato per trattare un tema delicato, ma di cui molto si è già detto e visto.
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