Regia di Aurelio Grimaldi vedi scheda film
Da una storia scritta dallo stesso Grimaldi, Storia di Enza, che è poi il sottotitolo stesso del film, il regista scrive e dirige per lo schermo il film. Un personaggio femminile non facile e con una scelta strategica di una Penelope Cruz agli albori ed ottimamente interprete del ruolo. Il regista segue sempre il suo mondo particolare di una Sicilia ai margini, ma che in fondo è il fulcro vibrante del territorio. Seguire la ragazza e la sua educazione sentimentale, lontano dalle standardizzazioni del caso, ma avendo in mano una personalità spinosa, scontrosa, ma umanamente coerente e che a sue spese crescerà e prenderà la coscienza di essere donna. Non si ricorre a trucchi e trucchetti per imbonire sia l’ambiente che i personaggi, unica presa di posizione ottimista è il collegio di suore, che però ha un suo significato ben preciso, e con il personaggio di Laura Betti si corona il pensiero registico, una suora che va oltre il consentito, ma che sa immergersi nel mondo per poter dare gli insegnamenti e le direttive giuste alle ragazze che capitano li e che scoprendo la vita hanno bisogno, forse un’utopia, ma certamente un esempio che non c’entra niente con il buonismo.
una storia diversa
una delel sue storie fuori
forse la sua milgiore interpretazione
giusto e leale, un attore sfortunato
bella caratterizzazione
il primo ragazzo, ha auto anche una carriera internazionale
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