Regia di Aurelio Grimaldi vedi scheda film
L'adolescente Enza, senza genitori, rubacchia per vivere insieme alla sorella maggiore. Colte sul fatto, vengono affidate a un istituto di suore. Enza conosce poi l'amore, o per meglio dire il sesso, grazie a Sebastiano prima e poi a Franchino; entrambi la deludono, ma il secondo la lascia pure incinta.
Storia di degrado sociale, di adolescenza inquieta, di umanità ferita, La ribelle è la seconda regia di Aurelio Grimaldi dopo il promettente La discesa di Aclà a Floristella, uscito l'anno precedente. Ed è anche l'occasione per osservare alle prese con un personaggio complesso - indeciso al limite del tormento, curioso fino all'autolesionismo - la giovane e già parecchio brava Penelope Cruz, diciannovenne rivelata pochi mesi prima da Prosciutto prosciutto di Bigas Luna. Nel cast anche Stefano Dionisi, Lorenza Indovina, Marco Leonardi, Laura Betti; la sceneggiatura dello stesso Grimaldi proviene dal suo romanzo Storia di Enza, non a caso - date le origini ragusane del regista - ambientato in Sicilia, terra conosciuta a fondo dall'autore e da lui raccontata con giusta onestà (ma forse anche con eccessivo pathos, rischiando di sconfinare nel fotoromanzo). La fotografia di Maurizio Calvesi contribuisce alla riuscita della pellicola; Grimaldi tornerà l'anno successivo con Le buttane, altra opera che affonda le proprie radici nel malessere sociale dell'isola. 5/10.
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