Regia di Chantal Akerman vedi scheda film
La banalità fatta cinema. Una sceneggiatura involuta e inconcludente, piena di buchi, di battute insulse e di svolte arbitrarie e immotivate, per una commediola che non appassiona mai, né sul piano del divertimento né su quello del romanticismo. Confrontare questa spazzatura con Green Card di Peter Weir, per favore. Ma si sa che il regista australiano è di un altro pianeta. E probabilmente la Akerman ha trovato il genere meno adatto alle proprie corde. Inespressivi come mai gli interpreti.
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