Regia di Michael Apted vedi scheda film
È l’ultimo film di quella folgorante meteora che fu John Belushi. Una commedia vivace e piacevole, in cui si incontrano varie sfumature del genere brillante (dagli innesti di spy story alle schermaglie amorose, passando per l’avventura e le tinte rosa fino a quelle soft). La storia, curiosa, è quella dell’incontro di un reporter d’assalto e di una ornitologa bizzarra che vive sulle Montagne Rocciose (luogo in cui il giornalista è stato sbolognato perché troppo alle calcagna di un potente assessore di Chicago, di cui sta svelando gli altarini). Dapprima i due non si tollerano, finché non nasce l’alchimia necessaria per gridare la parola amore. E c’è proprio quella insostituibile alchimia recitativa e sentimentale tra Belushi e la sbalorditiva Blair Brown, che hanno modelli di personificazione col proprio personaggio molto simili (non si direbbe): entrambi smaglianti, eppure venati di malinconica dolcezza, quasi un senso di inadeguatezza nei rispettivi mondi (che pur sempre amano), buffi e simpatici, dirompenti e quieti. Il film vale soprattutto per i loro duetti (ben scritti da quella penna magica che è Lawrence Kasdan), specie quelli in alta quota, ma il valore simbolico del treno (quel non volersi mai lasciare definitivamente, quel rimandare la discesa per poi arrivare a sposarsi d’improvviso) è di indubbia caratura. Qualche cosa prevedibile qua e là nello sviluppo del racconto, ma che grazia, che allegria, che leggerezza.
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