Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
La seconda collaborazione cinematografica, dopo "Un chien andalou", tra Bunuel e Dalì dà vita ad un altro manifesto fondamentale del Surrealismo. A differenza del cortometraggio d'esordio qui abbiamo un sottilissimo filo di trama, ovvero la storia d'amore tra un uomo e una donna. La borghesia che fa da sfondo alla vicenda è completamente annichilita dalla sottigliezza delle immagini e dai rimandi utilizzati dal regista, che mostra incontrovertibilmente che dietro all'apparente tranquillità e bellezza di qualsiasi cosa si nasconde il marciume e lo schifo. L'incisività delle argomentazioni e delle immagini mostrate, che toccavano anche le istituzioni religiose, fecero sì che il film fosse bloccato per molti anni dal regime fascista.
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