Regia di Michael Cimino vedi scheda film
Un ragazzo malato di cancro (Jon Seda) ed un dottore (Woody Harrelson).
Insieme, in viaggio attraverso il West, verso un lago dalle acque miracolose.
Difficile raccontare a parole quanta poesia sprigioni questo film. Le immagini maestose dei Canyon, fra Colorado Utah ed Arizona, scorrono una dopo l’altra , in un religioso silenzio sporcato soltanto dal rumore della polvere rossastra che una vecchia Cadillac solleva suo malgrado. Le grida di due uomini riecheggiano fra le aspre pareti, rimbalzando fra una pietra e l’altra, arrivando dritte al nostro cuore. Che è il cuore del dottor Reynolds, capace inconsapevolmente di spogliarsi via via da ogni contaminazione materiale, derubricando ogni paura ed abbracciando finalmente persone, non più cose.
Un film non esente da difetti, intriso di una spiritualità tutta Navajo, capace di riappacificarci con il mondo. Un western moderno ed anomalo, dove gli uomini subiscono tutto il potere del creato, un film di pancia, vero, non artefatto, che deve molto allo slancio emotivo del proprio regista.
Si può ancora fare la cosa giusta? E qual è poi la cosa giusta? La risposta di Cimino non contempla Dio, ma un sentimento che diviene bisogno, sepolto fra le macerie, impossibile da soffocare, perché è ciò che ci rende vivi.
Il cinema di Cimino come sempre non conosce mezze misure ed ha il coraggio di chi vive in balia delle proprie emozioni.
Anche se le Major non ti hanno perdonato niente noi ti perdoniamo tutto!! quanto mi manchi Michael!!!
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