Regia di Pen Densham vedi scheda film
VOTO : 5+.
Prodotto più deludente che altro, peccato perché le premesse erano di altro tipo, vuoi per l’origine letteraria della storia, ma anche perché il cast prometteva molto bene.
Invece, nonostante qualche passaggio ben eseguito, il risultato è tutto fuorchè inebriante.
Hibble (Morgan Freeman) è un maggiordomo nero che si reca in Inghilterra per prelevare la piccola Flora per portarla negli Stati Uniti.
Durante il viaggio le racconta la vita della madre che lei non ha potuto conoscere e il cui carattere era ribelle rispetto alle coscrizioni dei tempi.
Infatti Molly (Robin Wright Penn) sfruttò la sua avvenenza per cercare di conquistarsi una posizione importante nella società del tempo, passando per una moltitudine di ruoli diversi (orfana, cameriera, prostituta, sposa ed infine vedova spiantata).
Senza entrare nel merito dell’efficacia della trasposizione del romanzo in film (che mi pare poco riuscita per quanto letto a riguardo), rimane il fatto saliente che quanto si vede pare trascinarsi più che trascinare nella visione.
E questo particolare è alquanto grave quando la storia esposta si intuisce esser piena di risvolti di un certo interesse.
Interesse che purtroppo nella pellicola in oggetto tende invece a latitare, un po’ perché la visione è fin troppo edulcorata, un po’ perché pare che si cerchi troppo una via veloce per riassumere le cose, in maniera poco incisiva e senza rischi.
Insomma i novanta minuti sono troppi per quanto si vede, ma altrettanto pochi per poter rappresentare al meglio le situazioni di una vita travagliata.
E quello che rimane è una sensazione di pressapochismo che una confezione di base comunque di tutto rispetto non può in alcun modo limare in maniera convincente.
Un mezzo pasticcio.
VOTO : 5+. Esteticamente più che sufficiente, ma nella narrazione convince poco o per niente.
VOTO : 6++. Secondo me è un discreto vedere anche se il film non la premia.
VOTO : 6. Accademico, lontano anni luce dai Freeman migliori.
VOTO : 6. Sufficiente.
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