Regia di Walter Hill vedi scheda film
Un vagabondo che si fa chiamare John Smith (Willis) arriva a Jericho, cittadina del Texas, dove - negli anni del Proibizionismo - si fronteggiano due bande rivali: quella dell'irlandese Doyle (D.P.Kelly) e quella dell'italiano Strozzi (Eisenberg). Mosso da principi imperscrutabili, Smith organizza la fuga delle donne dei due capobanda rivali mentre passa dalla collaborazione con la banda di Strozzi a quella di Doyle. L'eccesso di audacia gli procurerà una violentissima ritorsione che lo costringerà ad eliminare, quasi da solo, entrambe le formazioni. Violenza a volontà, sparatorie degne di John Woo, atmosfera da western post-moderno, dialoghi alla Sergio Leone (Per un pugno di dollari era, come Ancora vivo, ispirato ad un racconto di Kurosawa) e fotografia virata seppia di Lloyd Ahern (che aveva ottenuto risultati altrettanto soddisfacenti con Geronimo, diretto dallo stesso Hill) sono gli ingredienti Walter Hill - che ha sceneggiato il film basato su una storia di Ayuzo Kikushima e Akira Kurosawa - ha impastato che con molto mestiere. Accontentati i maniaci del genere action movie, Last man standing lascia però a bocca asciutta chi sperava che dal talento di Kurosawa potesse uscire una storia meno corriva.
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