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L'assalto

Regia di H. Bruce Humberstone vedi scheda film

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La recensione su L'assalto

di cherubino
8 stelle

Western? Sì. Ma anche "giudiziario". E sente l'aria noir degli anni quaranta. Dopo "Situazione pericolosa" ho voluto vedere quest'altro film di H. Bruce Humberstone e sono ora abbastanza sicuro che si tratti davvero di un "signor" regista. L'interprete è anche qui un ottimo Victor Mature. B/N nitido, consiglio di vederlo in rete, in italiano.

 

 

Original Film Title: FOUR MEN AND A PRAYER. English Title: FOUR MEN AND A  PRAYER. Film Director: JOHN FORD. Year: 1938. Stars: GEORGE SANDERS; DAVID  NIVEN; RICHARD GREENE; C. AUBREY SMITH. Credit:

 

 

L'ASSALTO (1948)

 

L'immagine di apertura è tratta da un film del 1938, diretto da John Ford, il cui titolo originale è "Four men and a prayer", qui da noi "Il giuramento dei quattro".

Penso fosse felice il ben avviato Mr. David Garth quando apprese che da un suo romanzo (novel) sarebbe stato girato quel film, com'era già avvenuto per tre suoi soggetti (stories) nei due anni precedenti. E affidato in questo caso ad un regista noto e apprezzato: aveva già diretto nel 1935 "Il traditore" che si era aggiudicato ben 4 premi Oscar.

Purtroppo per lui quello sembra (*) sia stato il peggior film di quel grande regista. E che Ford stesso la pensasse così, lo considerasse una vergogna. Incidente di percorso senza conseguenze, comunque, per lui: l'anno dopo sugli schermi si vide "Ombre rosse".

Ma il cinema, guarda caso, non ebbe più bisogno di Garth.

Oppure, stando a IMDb, fu così per 10 anni: nel 1948 ecco il quinto soggetto di Garth che diventa film, "L'assalto".

Non ho fonti che lo dicano, ma voglio considerarla la sua "rivincita morale" indirizzata prima di tutti a Ford che nel frattempo  ("Sfida infernale" è del '46) era ormai stato incoronato re del western: stessa vicenda ma ambientata nel West; e deve venirne un bel film.

Come infatti è avvenuto. Con gran merito non solo del per me sorprendente regista Humberstone e degli attori, in primis un Mature in gran forma. 

Credo sia stata altrettanto essenziale la nuova sceneggiatura, curata da Charles G. Booth (pochi anni prima, 1945, premiato per il film di Henry Hathaway "La casa della 92.a strada" col prestigioso "Academy Award for Best Story") coadiuvato (per dialoghi addizionali) da Winston Miller.

 

 

Dunque, questo film, il cui titolo originale è "Fury at Furnace Creek", è un remake.  In comune con quello del '38 c'è solo l'idea di base: in entrambi i film un militare di alto grado (qui un generale, là un colonnello) è sotto giudizio della corte marziale e muore prima di poter tentare di sostenere la propria innocenza; i suoi figli cercano le prove per dimostrarla e così riabilitarlo.

A parte ciò, i due film sono completamentie diversi. 

Curioso (e non credo casuale) il fatto che si tratti dello stesso attore:

 

C aubrey smith hi-res stock photography and images - Alamy

 

Lo vedete qui con espressione fiera ma perplessa al sentire le accuse che gli vengono rivolte durante il processo intentatogli, poco prima che, offeso in particolare da allusioni ai suoi due figli, il suo cuore non regga più. Nell'immagine di apertura è sempre lui nell'altro film, con dieci anni di meno; e i suoi figli sono quattro, due dei quali li conoscete bene: David Niven e George Sanders. Allora era colonnello, ora è diventato il generale Fletcher Blackwell.  L'attore è Robert Warwick, statunitense, nato nel 1878, una sessantina i film al suo attivo fra il 1915 e il 1959. Morì 5 anni dopo. Già nel 1934, il film era "Cleopatra" (Claudette Colbert), il suo ruolo qual era? Generale Achilla, questione di physique du rôle.

Uno dei due figli ha seguito la carriera paterna, è capitano, si chiama Rufe, è un bello stangone anche lui, rigido, inespressivo e onesto, direi destinato a diventare un bravo generale anche lui: 

Risultati immagini per fury at furnace creek film 1948

L'attore che lo interpreta si chiama Glenn Langan, fu abbastanza noto negli anni quaranta, sempre in parti da comprimario, l'ultimo film in cui comparve fu Andromeda, del 1971: presente in una quarantina di titoli ma sinceramente non  me lo ricordo. Attivo anche in televisione. Morì nel '91 all'età di 73 anni. 

Qui lui - il figlio "bravo" di cui il generale era fiero - è col  fratello Cash, interpretato da Victor Mature, il figlio scapestrato, bravo anche lui ma con le carte e la pistola, che dopo un litigio si allontanò da padre e fratello. Per questo i rapporti fra Rufe e Cash non sono buoni, è soprattutto il primo che non si fida del secondo. Anche questo è un tema del film di un certo interesse, ma ci sarebbe tanto altro da dire. A me piacciono per esempio i processi e ce n'è anche un altro, quando uno dei due fratelli verrà accusato di omicidio e giudicato da un giudice "di comodo".

E poi c'è il punto di vista sugli "indiani", che si vedono poco ma sono importanti nella vicenda: all'inizio del film (in tanti; e cattivi) per non più di due minuti e alla fine uno solo, il loro capo. Non ho individuato l'attore che lo intepreta. Eccolo: 

 

L'assalto. Con Victore Mature, Jay Silverheels. Film western completo in  italiano 1948. - YouTube

 

Questo ragazzetto con la faccia da scugnizzo è il capo apache "Piccolo Cane", sono poche le inquadrature che lo riguardano ma essenziali.  Tutta la vicenda narrata dal film è imperniata infatti su un evento storico di cui gli apaches furono sostanzialmente le vittime: nel 1880 la riserva loro assegnata fu fortemente ristretta a causa della scoperta di argento in quella zona.  Nel film si ipotizza che le loro barbariche scorrerie fossero state favorite onde indurre il Governo a farlo.
Ed è rimarchevole, direi, che nell'anno 1948 (cioè due anni prima di "L'amante indiana", la pellicola del 1950 antesignana della revisione critica nei confronti dei pellirosse) sia rappresentato nel modo che vedrete il punto di vista se non del popolo apache del capo Piccolo Cane. Anche nell'inatteso bellissimo finale.

 

 

Vi ho accennato però nel commento breve che "si sente l'aria noir degli anni quaranta". È vero, per gran parte del film, anche per merito della bella fotografia in b/n. Dei "veri cattivi" volutamente non vi ho parlato. Non sono immediatamente riconoscibili. Prima di Mature li riconoscerà tutti il capitano Walsh, non certo classificabile fra i "buoni", per il quale quell'aria noir diventerà irrespirabile. Qui lo vedete seduto al tavolo con Mature nel corso della sua ricerca della verità.

L'attore è valido e si chiama Reginald Gardiner, inglese (1903/1980). Un centinaio i film al suo attivo e anche teatro, televisione e radio.

 

I "buoni", i personaggi positivi che Mature incontra In questo film direi che sono due. Una è l'immancabile bella ragazza che si innamora di lui. Non le dedica troppo tempo il regista, niente smancerie, la sua caratteristica (condividerete specialmente se vedrete il film due volte) è di non sprecare tempo e battute se non indispensabili per lo sviluppo della storia: questa è una particolarità che mi piace tanto e non trovo di frequente. Ma è un'attrice di non trascurabile importanza, che mi capiterà di riproporvi ora che mi sono lasciato prendere dagli anni quaranta. Non la conoscevo o più probabilmente non la rammentavo:

 

È Coleen Gray. Molly Baxter nel film, qui coi due fratelli.

 

Forse da quest'altra foto si vede meglio (ma forse no) una certa somiglianza che ho trovato con Jody Foster. Per la forma del viso e il nasetto appuntito. Della Gray riparlerò prossimamente, spero, per "Il bacio della morte" di Hataway (1947), protagonista ancora Mature ed esordio alla grande di Richard Widmark.  

 

L'altro personaggio positivo  è Peaceful Jones, un colosso che diventa subito amico di Mature quando questi arriva a Furnace Creek per dare inizio alle sue indagini, personaggio allegro che ci mostra un possibile sistema "svuota carceri" (pena alternativa) oppure utilizzabile come "daspo". Ci è seduto sopra Victor. L'attore si chiama Charles Kemper:

Risultati immagini per fury at furnace creek film 1948

 

 

Consiglio di vederlo (in italiano):

https://www.google.com/search?q=l%27assalto+film+1948&client=firefox-b-d&sxsrf=AJOqlzWqGYyheoknzTc_9mg-hcWv-UDjKg:1677682713347&source=lnms&tbm=vid&sa=X&ved=2ahUKEwio2LKR_7r9AhUdSfEDHSj8DoQQ_AUoA3oECAEQBQ&biw=1047&bih=813&dpr=1#fpstate=ive&vld=cid:fd9c00c7,vid:fWb20Kn5qSg

 

 

 

 

Saluti (e auguri a tutti i papà) 

da cherubino

19.3.2018

 

 

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(*) Dico "sembra" perchè ho visto che l'amico Marcello del Campo ha assegnato **** e del suo parere di solito è bene fidarsi.

Stesso voto da Film Tv Rivista. Ma ne sapeva tanto anche kerouac (**). E il voto medio di Film Tv è alto: 7,4 ma sono solo 8 i voti. ♦

Peraltro l'unico recensore su questo sito, campaz, assegna nel 2015 una stella e mezza e la sua opinione è abbastanza argomentata e si conclude con queste parole: "Quando a John Ford un film veniva male, veniva male davvero. E questo Four Men and a Prayer, ahimè, ne è la dimostrazione".

... e 8 sono rimasti a tutt'oggi 1° marzo 2023.

 

 

 

 

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