Regia di Peter Yates vedi scheda film
Dopo un inizio un po' sottotono, il film ingrana bene, acquista in ritmo, le trovate (anche verbali) non mancano, e le risate vere non tardano a presentarsi. Il regista mette alla berlina un certo modo di (non) fare credito e un certo modo di essere cognati o parenti in generale, cioè quello di pizzicare e stuzzicare a più non posso, solo magari per invidia e per dimenticare frustrazioni personali. Lo stillicidio di critiche e stoccate a cui la cognata sottopone la protagonista è nello stesso tempo comico ed esasperante. L'episodio del "morto" nel baule è decisamente divertente, come lo sono le telefonate della Streisand alla cugina texana. La seconda parte del film è un crescendo di comicità. Il grande doppiatore che fu Ferruccio Amendola dà la voce a uno dei due mafiosi italiani.
PS La frase slogan della società finanziaria è il verso di una famosa canzone tradizionale americana, e suona quindi ancor più ironico, o anzi sarcastico.
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