Regia di Maurizio Nichetti vedi scheda film
Il filone della nostalgia, delle memorie dell'infanzia, del mondo fatato e delicato in cui i bambini proiettano i loro desideri e le loro fantasie: Nichetti è bravissimo nel riproporlo, ci sguazza da vero esperto, ma probabilmente non si accorge di ripetersi un po', giunto al nono film con questo Luna e l'altra. Reduce dal disastroso Palla di neve dell'anno precedente, in cui aveva dovuto tralasciare la propria vena lirica, piegato ad una megaproduzione interessata solo a facili e riconoscibili clichè ed all'approdo della pellicola al più vasto pubblico possibile, ecco che Nichetti si rimette in cammino sulla sua strada: ma se fa un passo avanti (la Forte è molto brava e non fa assolutamente rimpiangere le prove passate della Finocchiaro), ne fa anche due indietro, ripescando senza la doverosa effervescenza fra i suoi stessi argomenti passati, risultando così non soltanto già visto, ma visto pure meglio. Sceneggiato in team con Albè-Correale-Fischetto, belle le musiche di Caro Siliotto, solita scelta impeccabile di protagonisti e figure di contorno, questa volta con Marescotti, i fratelli Ruggeri, Eva Robin's ed un ruolo di primo piano per lo stesso Nichetti. 5,5/10.
Nella Milano del 1955 una scialba maestrina vive la sua rivincita attraverso l'operato della sua ombra: una donna a lei identica che esprime la sua anima ribelle.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta