Regia di Tim Pope vedi scheda film
"Trash" é stato l'appellativo che ho voluto dare, durante primi venti minuti, a questo secondo capitolo della saga de "Il Corvo". Proprio una settimana fa vidi per la prima volta il primo capitolo: eccellente nella sua perfezione, non solo per quanto riguarda recitazione, regia e altri lati tecnici, ma soprattutto a livello morale, come se nell'atmosfera affiorasse l'aria di pace e serenità, ovviamente riempita di oscurità. Riassumendo, per una volta nella mia vita, mi sono sentito più che realizzato..MA! C'é un ma. Scopro dell'esistenza di sequel presi abbastanza male da pubblico e critica, tanto da non avere, in maniera più che evidente, la saggezza e la spiritualità della prima pellicola. Ciò si vede chiaramente, dopo i primi secondi, dalla regia discontinua, sempre movimentata e poco "seria" rispetto al primo film, ma non solo; la cosa grave é il personaggio principale. Ashe Corven (Vincent Pérez) é in pratica una versione più stupida e ridicola di Eric Draven, non solo per quanto riguarda il trucco che ricorda moltissimo quest'ultimo, ma per la storia ad esso collegata: egli é un meccanico ed é stato ucciso, assieme al figlio Danny (Eric Acosta) da Judah Earl (Richard Brooks), un capo di un gruppo di criminali. L'unico nesso coerente é l'inizio, che si ricollega non in maniera perfetta alla fine del primo film, e ciò lo si capisce per la presenza del personaggio di Sarah Dohr (Mia Kirshner), che comunque non riesce ad essere particolarmente interessante. Poi.. forse sarò io che l'ho notato, ma questo film sembra prendersi sul serio nelle sue banalità, e ciò é ironico visto che non é un film che si può prendere sul serio, e quindi non ai livelli del primo, che é e rimarrà sempre il migliore. Un altro problema trovato, all'interno della pellicola, é l'assenza di genere: il primo riusciva a mischiare insieme thriller, fantasy, dramma, azione e poco poco di commedia e romantico, ma qui non si capisce dove si voglia andare a parare: sembra di essere in un enorme circo dove tutti fanno quello che vogliono, senza seguire una regola di base. Un ultimo accenno che voglio suggerire é quello del corvo stesso: rispetto al primo film, dove aveva un ruolo poco più marginale, qui egli é presente e allo stesso tempo irritante, specie quando vola.. lì possiamo vedere la "bellezza" del green screen, assolutamente non evidente, no no.
Inutilmente trashoso.
3.
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