Regia di Harold Ramis vedi scheda film
Idea divertente e non fine a sé stessa; insomma non è la solita trovata comica su cui si ride e a lungo andare si perde sempre di più in un discorso ripetitivo, qui la sceneggiatura è riuscita a congegnare bene l’azione ed a farla infiltrare bene nei problemi quotidiani di una vita vissuta ad una velocità che non consente soffermarsi sui problemi familiari.
Ramis ha ripreso un tema al limite della fantasia, già sperimentato con Ricomincio da capo, continuando in linea diversa di commedia.
Da apprezzare molto questo sforzo, che no abbandona mai l’ironia e la critica verso una società consumistica in tutto e per tutto.
Peccato che al film, stranamente, è venuto a mancare il successo che sulla carta e sul film stesso era sicuro.
Keaton dimostra di essere un bravo attore, anche se sfortunato con l’impatto con il pubblico.
Un uomo è al limite delle forze per poter mandare avanti il proprio lavoro, fino a quando non interviene uno strano individuo che gli porge l’idea della clonazione di sé stesso. Arriverà a sdoppiarsi in quattro, con tipologie diverse di sé stesso, che dovranno completare il suo arco lavorativo e familiare.
Il fantomatico dottore, ruolo abbastanza stretto dalla trama.
Divertente e sta al gioco proposto
Già sperimentato il discorso diverso con il regista nel film precedente, si attiene benissimo al suo ruolo ben disegnato dagli sceneggiatori e da apprezzare la sua scelta di cinema originale e di qualità a cui sempre ha teso.
Attore scoperto con Barman, ma che ha delle doti diverse specialmente nella commedia e qui lo dimostra alla grande. Peccato che si è dovuto assoggettare a prodotti più che mediocri
Regista apprezzabile, anche se la sua provenienza non faceva pensare a niente di speciale. Peccato che lo strano fenomeno dell’insuccesso commerciale lo abbia condizionato.
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