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L'isola delle salamandre

Regia di Michel Levesque vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su L'isola delle salamandre

di Marco Poggi
4 stelle

Una prostituta viene arrestata e portata con altre ragazze in una piantagione, dove subisce le peggiori angherie dalle guardie e dallo scienziato pazzo che la comanda. Phyllis Davis, la protagonista, sfrutta la sua bellezza per sedurre e scappare assieme ad altre prigioniere.

Una prostituta viene arrestata e portata con altre ragazze in una piantagione sud-americana, dove subisce le peggiori angherie dai sorveglianti  e dal proprietario, il subdolo dottor John. Phyllis Davis, la protagonista dai capelli castani e lunghi (che negli anni e in altri prodotti si farà bionda), sfrutta la sua bellezza (non risparmiando i nudi in doccia e a letto) per scappare assieme ad altre prigioniere. Insomma, è una bella peperina che si barcamena fra  sorveglianti più sensibili al suo fascino, una specie di santone voodoo  (uno dei prigionieri maschi della piantagione molto apprezzato da Sugar e altre prigionere che si attira le antipatie del dottor John, perché, in realtà è un buono) e compagne di branda con cui azzuffarsi (un classico di questo genere) . Perfida la guardia grassa e baffuta che picchia senza rimorsi sia lei che le altre, veramente sadico il dottor John, che usa persino dei gatti infettati da iniezioni "particolari" per molestare le prigioniere e graffiarle a sangue. Brava Phyllis Davis nel ruolo di Sugar che, successivamente,  avreebbe avuto una certa notorietà nei serial tv anni70/80, tipo "VEGAS" (serial poliziesco con Robert Urich del 1978/81, dove lei fa la parte della segretaria sexy/ballerina di fila), "FANTASILANDIA" (dove appare in ben 9 episodi della serie con Ricardo Montalban, quasi sempre in ruoli sexy, ma annacquati in trame romantiche stile "LOVE BOAT")  e "SUPERCAR" (dove, nel pilot film del 1982, "NUOVA IDENTITA'", interpreta la sensuale spia informatica Tanya Walker, che spara al poliziotto Michael Long, che rinasce come Michael Knight col volto di David Hasselhoff). E' un film vietato ai minori, con nudi, violenze e copulazioni, ma non arriva mai al porno vero e proprio, perché quel che conta qui sono i tentativi di fuga dalla prigioniere, che ingranano soprattutto nella seconda parte del film. Il titolo italiano fa riferimento al nome della piantagione.

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